Secondo l’Abi da mesi si sta registrando un vero e proprio boom delle erogazioni di mutui che non ha però comportato un pari aumento delle compravendite immobiliari. L’Osservatorio Assofin-Cif-Prometeia interviene per dare una giustificazione a questo divario tra erogazioni e compravendite, distinguendo fra le varie tipologie di finanziamento.
La 38^ edizione dell’Osservatorio sul credito a dettaglio riporta che “nel corso del 2014 e nel primo trimestre del 2015 il mercato del credito alle famiglie ha mostrato segnali incoraggianti di distensione delle condizioni di offerta e di aumento della domanda, che si sono progressivamente riflessi nella crescita delle nuove erogazioni, sia nel comparto del credito al consumo sia in quello dei prestiti per l’acquisto di abitazioni”. La situazione finanziaria delle famiglie italiane “è rimasta solida, tuttavia i segnali di ripresa ancora deboli e la conseguente perdurante incertezza le hanno indotte a ricorrere al credito in modo ancora molto cauto”.
Nei primi mesi del 2015, i mutui concessi per l’acquisto della casa hanno segnato un aumento del 4,7%, crescita che conferma la tanto attesa riattivazione del credito, ma che rimane comunque lievemente ridimensionata rispetto al +6,6% registrato nel 2014. Le altre tipologie di mutuo stanno registrando, invece, un vero e proprio boom, passando dal +44,5% del 2014 al +129,1% dei primi mesi del 2015. Queste tipologie comprendono i mutui di surroga, di sostituzione, di liquidità, per la costruzione e ristrutturazione e per il consolidamento del debito, ma a determinare l’impennata sono soprattutto le surroghe, tornate ad essere convenienti grazie ai bassi livelli dei tassi applicati ai nuovi prestiti. Infatti, se nel 2014 i mutui di surroga avevano segnato il +319,3%, nei primi mesi del 2015 arrivano quasi a quadruplicare con un +710,7%.
Come commenta la nota dell’Osservatorio “Nel primo trimestre 2015 le surroghe rappresentano una quota pari al 20% del totale sia in termini di flussi di nuovi mutui erogati, sia in termini di numero di contratti di mutuo stipulati”. Rispetto al 2014 i mutui a tasso fisso raddoppiano e ricoprono il 30% del totale erogato, mentre diminuiscono l’importo medio e la durata del prestito anche per effetto della componente di surroga.
Nonostante il 2015 sia iniziato con segnali incoraggianti, il rischio legato al credito non sembra sostanzialmente cambiato nell’ultimo anno. Nel mese di marzo, infatti, l’indice di rischio che misura le nuove sofferenze e i ritardi di 6 o più rate nell’ultima annualità di rilevazione, il cosiddetto tasso di default del credito al dettaglio considerato nel suo complesso è gradualmente sceso, attestandosi al 2,3% e aumentando ancora un po’ la distanza dal massimo registrato all’inizio del 2010. Per i mutui immobiliari il tasso di default rimane stabile sull’1,8%, mentre nel credito al consumo si è registrata una riduzione al 2,4%.
Proprio il credito al consumo, ovvero i prestiti personali e finalizzati, registra il segno positivo per la prima volta dopo anni di flessione. Questo segmento del credito, che nel 2014 ha registrato un aumento del 2,5% dei flussi finanziati e del 5,6% del numero di operazioni di finanziamento, nei primi mesi del 2015 ha accelerato i ritmi di crescita, con il 9,3% in più dei volumi erogati e il 15,8% in più delle operazioni finanziate. Il ritorno del segno positivo per il credito al consumo, insieme ai finanziamenti via carte rateali-opzione aumentati del 15,7%, hanno trainato il mercato di auto e moto, che ha segnato il +10,4%.
In ripresa anche i finanziamenti finalizzati all’acquisto di altri beni/servizi, come arredamento, elettrodomestici e apparecchiature elettroniche, viaggi, spese mediche e palestre, che dopo il -3,2% registrato l’anno scorso tornano a mostrare una complessiva ripresa con un +4,3%, anche grazie alla “buona performance dei finanziamenti per arredo trainati dalla componente a tassi promozionali (spesso in abbinamento al c.d. “bonus mobili”)”.
Le prospettive per il futuro sono modestamente positive e come commentano gli analisti “Il consolidamento delle tendenze della prima parte del 2015, rafforzato dal graduale miglioramento macroeconomico, favorirà una ripresa della crescita delle consistenze di credito alle famiglie a partire dalla seconda parte dell’anno. Dopo le importanti restrizioni degli ultimi anni, le politiche di offerta saranno più distese per la rimozione dei vincoli di liquidità e l’aggiustamento patrimoniale già realizzato. Tuttavia, permangono alcuni elementi di incertezza prevalentemente legati al processo regolamentare, che potrebbero rappresentare un elemento di freno nelle strategie creditizie. Complessivamente, la crescita delle consistenze di credito complessivo si rafforzerà gradualmente nel biennio 2016-20107 (+3% medio annuo)”.