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MUTUI: Migliorano le prospettive ma permane la prudenza delle banche

Migliora la fiducia delle famiglie italiane che tornano a chiedere il mutuo per comprare casa e si allentano le condizioni per ottenerlo, nel prossimo biennio dovrebbe consolidarsi la ripresa, ma attualmente le banche rimangono caute.

Ormai da diversi mesi sul fronte dei mutui casa si registrano segnali di ripresa con una progressiva stabilizzazione della qualità del credito. Anche l’Osservatorio sul credito al dettaglio a cura di Assofin, Crif e Prometeia, alla sua 36^ edizione, conferma una timida ripresa: “*Nel primo trimestre del 2014 i flussi di nuovi crediti sono tornati a crescere* rispetto allo stesso periodo del 2013, in particolare quelli dei prestiti per acquisto abitazioni e altri mutui, grazie ad un miglioramento del clima di fiducia delle famiglie in seguito ai primi segnali della possibile fine della fase recessiva e a condizioni di offerta più distese”.

Anche se non ai livelli del 2012, anno in cui l’erogazione dei finanziamenti per l’acquisto di un’abitazione si era più che dimezzata, il 2013 si è concluso ancora in flessione. Nei primi tre mesi del 2014, invece, abbiamo assistito ad un’inversione della spirale negativa e l’erogazione di mutui casa è tornata a crescere, registrando, rispetto al primo trimestre 2013, un aumento del 6,2% per i mutui d’acquisto, che ricoprono l’82% del totale,e del 12,4% per mutui richiesti per svariate motivazioni quali, ristrutturazioni, liquidità, surroghe o sostituzioni che ricoprono il restante 18%.

Anche se le banche sono ben predisposte rimangono comunque prudenti e come nota l’Osservatorio “dall’inizio dell’anno si è assistito alla proposizione da parte di alcuni istituti, di offerte differenziate in base al valore del Loan to Value, con spread decrescenti al crescere della quota non finanziata del valore dell’immobile. La ripresa dell’offerta si coniuga, dunque, con la necessità di contenere la rischiosità”.

Secondo il Barometro Crif, “il mese di giugno appena concluso ha fatto registrare una crescita del numero di richieste pari a +14,1% rispetto allo stesso mese del 2013, il dato migliore a partire da luglio 2013, mese che aveva fatto segnare l’inversione di tendenza dopo la durissima crisi che aveva caratterizzato il comparto negli anni precedenti. A livello aggregato, la domanda di mutui registrata nei primi 6 mesi di quest’anno segna un +10,3% rispetto al pari periodo 2013, dato indubbiamente positivo ma che risulta ancora in forte ritardo”. Dall’analisi degli importi medi richiesti emerge “come nel primo semestre del 2014 per i mutui si sia attestato a 124.655 euro contro i 127.836 dello stesso periodo del 2013, anche in virtù della contrazione del valore degli immobili oggetto di compravendita”. Il 28,5% del totale delle richieste riguarda la classe inferiore a 75.000 euro e altrettante riguardano la classe compresa tra i 100.000 e i 150.000 euro, con un aumento dell’1,9% rispetto al primo semestre 2013. Analizzando la fascia di durata, invece, il 27,9% delle richieste si concentra su quella compresa tra i 25 e i 30 anni, mentre i prestiti con piani di rimborso inferiori ai 15 anni ricoprono solamente un quarto del totale delle richieste.

Va consolidandosi, quindi, la tendenza degli italiani a richiedere soluzioni finanziarie in grado di gravare meno pesantemente sul bilancio familiare con prestiti per importi contenuti e di maggior durata. Ma allo stesso tempo Assofin, Crif e Prometeia riportano come “nel corso del 2013 e dei primi mesi del 2014 famiglie italiane ed enti eroganti abbiano optato per mutui di importo medio e di durata in lieve riduzione rispetto all’anno precedente, soprattutto a tasso variabile (59% dei flussi) e stipulati, in via prevalente, direttamente presso le filiali bancarie”.

Per quanto riguarda il credito al consumo, le erogazioni nel primo semestre del 2014 rimangono stabili registrando solo un lieve calo dello 0,2%, un dato positivo rispetto al -5,3% registrato alla fine del 2013. “Tale trend è sostenuto dal buon andamento dei flussi veicolati dalle carte rateali/opzione e dalla ripresa dei finanziamenti finalizzati per auto/moto, mentre segnano ancora il passo le erogazioni delle altre tipologie di prodotti”.

Tra il 2013 e il primo trimestre del 2014 il tasso di default, ovvero il rischio di credito di tipo dinamico che misura le nuove sofferenze e i ritardi di sei o più rate nell’ultimo anno di rilevazione, si è stabilizzato sul 2,5% dell’anno scorso, livello purtroppo ancora elevato.

Secondo le previsioni dal 2014 al 2016 la riattivazione del credito alle famiglie dovrebbe andare via via consolidandosi, anche se la ripresa manterrà ritmi modesti dovuti all’incertezza delle famiglie e alla cautela dell’offerta. Per i mutui nell’ultima parte di quest’anno ci si attende un lieve aumento dello 0,6%, mentre per il 2015 e il 2016 la ripresa proseguirà in maniera più decisa con un + 2,5% medio annuo atteso, ma i flussi di finanziamenti alle famiglie resteranno ancora inferiori rispetto a quelli del periodo pre-crisi.

Anche dall’analisi di Bankitalia emerge un miglioramento sia per quanto riguarda le quantità offerte, che gli spread applicati. Sul fronte della domanda di mutui risulta una stabilizzazione nel centro nord del Paese, mentre a nord-est troviamo segnali di ripresa. Sul fronte dell’offerta troviamo un allentamento delle condizioni per la concessione dei prestiti, soprattutto nel nord est del Paese. Spiega Bankitalia “segnali di miglioramento nelle politiche di erogazione dei mutui per l’acquisto di abitazioni sono emersi sia dalle condizioni di costo praticate sulla media dei finanziamenti sia dalle quantità offerte. Si sono sostanzialmente stabilizzati, dopo diversi semestri nei quali erano stati modificati in senso restrittivo, anche gli spread applicati ai mutui più rischiosi e la percentuale finanziaria rispetto al valore dell’immobile (Loan to Value)”.

Anche l’Ufficio Studi di Mutui.it ha analizzato la situazione del mercato del credito italiano, rilevando una timida fiducia delle famiglie che tornano a chiedere finanziamenti per la casa con una conseguente migliore propensione delle banche a concedere prestiti. Ma dall’analisi degli importi effettivamente erogati emerge una diminuzione del 10% in sei mesi, da ottobre 2013 ad aprile 2014, con un importo medio erogato di 106.000 euro. Se ad ottobre 2013 il divario tra l’importo richiesto e la somma ricevuta si attestava all’8%, ad aprile 2014 tale valore ha raggiunto il 20%, probabilmente anche a causa della maggior fiducia degli italiani che li invoglia a chiedere cifre maggiori, infatti dai dati analizzati emerge un importo medio richiesto di 132.000 euro, con un aumento del 7% rispetto alla fine dell’anno scorso. Si registra un abbassamento del rapporto tra importo erogato e valore dell’immobile, il già citato Loan to Value, che nel semestre preso in esame è passato dal 52% al 44% Dati interessanti emergono prendendo in considerazione solamente i mutui prima casa, per cui troviamo un aumento del 6% nel semestre delle somme richieste, con un valore medio di 138.000 euro, ma anche per questa tipologia di prestiti gli importi effettivamente erogati hanno visto un calo del 10%. In questo modo il divario tra cifre richieste ed effettivamente erogate arriva al 17%. Forse anche a causa del lieve aumento del 2% riguardante il valore delle prime abitazioni, da ottobre ad oggi il Loan to Value si è abbassato dal 62% al 55%.

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