Ottobre è stato un mese decisamente proficuo per i mutui, in Italia. Secondo gli ultimi dati del Crif, rispetto all’omologo 2017, il numero di richieste di surroga e di finanziamenti, è aumentato del 5,7% su base annua. A questo dato si aggiunga un consolidamento della crescita della somma media richiesta, di circa il 2,6%, attestatasi intorno ai 128.250 euro. Si può dunque parlare di una rinnovata fiducia nei confronti dell’universo mutuo, delle richieste e delle erogazioni, nonostante il clima di incertezza politica ed economica.
Sono tre i fattori fondamentali che hanno influenzato e sostenuto questa crescita, che analizzeremo nel dettaglio più avanti:
- L’andamento dei prezzi medi di vendita degli immobili residenziali italiani;
- L’andamento dei tassi d’interesse sui mutui che, però, potrebbe invertire la rotta a breve;
- La progressiva riduzione delle surroghe, ovvero dei mutui di sostituzione.
Prezzi e tassi d’interesse ancora bassi.
È innegabile che in Italia, negli ultimi anni, si sia riacceso l’interesse per l’acquisto di immobili residenziali. E la debolezza con cui, solo in alcune province italiane, i valori medi di vendita stanno aumentando (spesso con tassi di crescita inferiori all’uno per cento), ha sicuramente alimentato questo andamento. Prezzi bassi, infatti, significano ottime opportunità d’acquisto per le famiglie che decidono di comprare casa. Ma incidono anche sulla scelta di affidarsi ad un mutuo, perché il nucleo può ottenere il finanziamento conscio di esporsi per cifre più contenute. Queste condizioni più appetibili di accesso al credito hanno generato un sempre maggiore interesse verso lo strumento mutuo.
A maggior ragione in questo periodo, in cui i tassi d’interesse sono ancora estremamente bassi. Non a caso, infatti, nell’ultimo anno, le richieste e le
erogazioni
di mutui a tasso fisso, hanno numericamente surclassato quelle per il tasso variabile. Si parla dell’85,3% del totale delle richieste e del 90,7% del totale delle erogazioni. In sostanza 8/9 su 10 richiedenti chiede un tasso fisso e 9 mutui erogati su 10 sono proprio a tasso fisso.
Attenzione però, perché questi tassi ai minimi storici, potrebbero non durare ancora a lungo. Già nel mese di ottobre, infatti, si sono visti i primi segnali di una crescita. Rialzo che, per molti, era destinato ad arrivare ed è la diretta conseguenza di determinati atteggiamenti e politiche messe in atto dalle banche. Ad oggi, comunque, è ancora possibile garantirsi notevoli risparmi a tassi estremamente convenienti.
Cresce l’interesse degli under 35.
Il profilo tipo del richiedente per un finanziamento è quello di una persona tra i 35 e i 45 anni (43,3%), residente in Nord Italia (42,5%). In genere può contare su un impiego a tempo indeterminato (82,8%), con un reddito tra i 1.500 e i 2.000 euro (36,4%). Questo identikit, rispecchia quasi il totalmente col profilo di chi, poi, ottiene il mutuo dalla sua banca.
Una nuova tendenza che si sta confermando in questi mesi, però, riguarda gli under 35. Una categoria difficile, perché ancora legata al contesto familiare e perché, molto spesso, non può contare su un reddito sufficiente ad accedere ad un mutuo. Categoria difficile, ma che dimostra un crescente interesse nei confronti dell’opportunità mutuo. La fascia 18-34 anni, infatti, mostra un andamento in aumento per quanto riguarda le richieste, rappresentando, in ottobre, il 27,4% del totale.

Studio delle richieste e delle erogazioni dei mutui.
Tipologia di mutuo richiesto ed erogato.
La maggioranza dei finanziamenti richiesti, oltre ad essere, come abbiamo visto, a tasso fisso, sono di durata compresa tra i 20 e i 30 anni (74,2%). Quelli erogati, però, per quasi la metà (46,8%) ha durata 20 anni, mentre al secondo posto vi sono quelli di 15 anni (16,9%).
Cresce di quasi il 3% l’importo medio richiesto, assestatosi intorno ai 132.650 euro nel terzo trimestre di quest’anno. In linea la cifra media erogata, che passa da 124.365 a 126.924 euro, per un aumento percentuale di circa il 2%. Contestualmente, crescono le richieste e le erogazioni in tutte le fasce dai 100.001 ai 200.000 euro, a discapito, in particolare, di quella tra i 50mila e i 100mila euro.
Più del 37% delle richieste di mutuo è fatta per finanziare l’acquisto di una casa per una percentuale tra il 70 e l’80% del valore totale dell’immobile. Mentre il 17,6% del totale delle richieste riguarda è per finanziare una cifra tra il 60 e il 70% del valore. Dal punto di vista delle erogazioni, le percentuali finanziate si ridimensionano. Per l’intervallo 70-80%, infatti, abbiamo un 27,1% dell’erogato, seguito dal valore 60-70% con il 22,8%.