Con il ritorno del Fondo di Solidarietà del ministero dell’Economia, per le famiglie in difficoltà con il pagamento della rata del mutuo prima casa torna la possibilità di sospendere il pagamento per 18 mesi, con conseguente prolungamento della durata del contratto di finanziamento. La misura, introdotta per la prima volta nel 2010, era stata interrotta per l’esaurimento degli iniziali 20 milioni di euro e per la successiva necessità di ricalibrare i criteri di accesso.
Il Fondo di Solidarietà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale è già operativo, e negli scorsi mesi ha ottenuto un rifinanziamento grazie al Decreto Salva Italia. Questo provvedimento servirà a coprire i costi degli interessi maturati sul debito residuo che la banca non percepirebbe durante la fase di sospensione del pagamento, in pratica lo stanziamento permetterà alle banche di non perdere il loro guadagno.
Le famiglie possono richiedere la sospensione della restituzione del prestito nel caso in cui il ritardo nel pagamento non superi i 90 giorni consecutivi, e nel caso in cui siano sopraggiunte, negli ultimi tre anni, determinate condizioni di difficoltà economica derivanti da perdita del lavoro, lutto o handicap grave del sottoscrittore.
L’indicatore ISEE del reddito famigliare non deve superare i 30.000 euro; il mutuo deve essere stato acceso da almeno un anno e non deve superare i 250.000 euro. Non possono godere del Fondo di Solidarietà i mutuatari che si sono licenziati dal lavoro, che usufruiscono già di altre agevolazioni pubbliche o chi è stato dichiarato moroso dalle banche. Le rate del mutuo non possono essere sospese per più di due volte e la durata complessiva dello stop non deve superare i 18 mesi.
Restano fuori le famiglie che hanno sostenuto costi di ristrutturazione della casa o spese di assistenza sanitaria, comprese nella prima versione del Fondo, e i cassintegrati che risultano inseriti nel Piano famiglie.
Sono state semplificate le procedure per la richiesta e per la trasmissione dei dati a Consap: con l’autocertificazione completa di alcuni documenti fondamentali come l’attestato ISEE o la lettera di licenziamento, il lavoro del gestore dovrebbe risultare alleggerito.
Sono già 6.000 le famiglie che hanno sospeso il pagamento della rata del mutuo prima casa per cercare di uscire da questo difficile momento economico. Già dallo scorso fine settimana erano disponibili in tutte le filiali bancarie e online sul sito del Consap e del Ministero dell’Economia i moduli da compilare per presentare la domanda alla banca con cui si è sottoscritto il finanziamento.
Tutte le famiglie che hanno intenzione di presentare la domanda farebbero bene ad affrettarsi, in quanto il Fondo opera fino al momento in cui ha disponibilità finanziarie e lo stanziamento di 20 milioni potrebbe esaurirsi a breve visto le forti richieste già segnalate dalle banche. Proprio perchè ci troviamo ad affrontare un momento così difficile è fondamentale non farsi prendere dal panico ma informarsi sulle iniziative che possono venirci in aiuto.