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Norme, leggi e Bonus Fiscali

BOCCIATA IVA AL 4% PER DETRAZIONI IRPEF E RISTRUTTURAZIONI SENZA OBBLIGO D’AFFITTO

La Commissione Bilancio ha detto no ad alcune delle modifiche al decreto Sblocca Italia per le quali mancano le coperture. Ora si torna in Commissione Ambiente per le opportune modifiche.

Come ci si poteva aspettare, gli emendamenti allo Sblocca Italia che abbassavano l’Iva al 4% per i lavori di ristrutturazione e che svincolavano dall’obbligo di dare in affitto le case acquistate con la deduzione Irpef al 20%, sono state bocciate dalla Commissione Bilancio. Ora il decreto dovrà tornare in Commissione Ambiente, ma il Governo ha intenzione di mettere la fiducia.

Le ragioni per cui la ragioneria ha espresso un parere assolutamente contrario alla proposta di portare l’Iva per le opere di ristrutturazione al 4%, sono da ricercare prima di tutto nella mancanza di coperture ma anche nel fatto che tale manovra potrebbe portare il nostro Paese ad essere deferito alla Corte di giustizia europea a causa della violazione delle direttive in materia fiscale.

La seconda bocciatura riguarda l’eliminazione dell’obbligo di destinare all’affitto gli immobili nuovi acquistati dalle imprese di costruzione usufruendo dell’agevolazione Irpef del 20% e le ragioni riguarderebbero l’effetto negativo sulle entrate che tale modifica andrebbe a causare.

Potrebbe portare un effetto negativo sulle entrate anche l’eliminazione della norma che consente di allegare l’attestato di certificazione energetica anche in seguito alla stipula del contratto, senza incorrere in sanzioni. Quindi il demanio ha detto no anche a questa modifica.

La Commissione Bilancio si è opposta anche all’obbligo per i Comuni di provvedere a proprio carico alla rimozione delle macerie del terremoto in Abruzzo e alla costituzione di un fondo volto a fornire assistenza tecnica ai Comuni terremotati. No anche alla possibilità di defiscalizzazione dei concessionari per le proroghe autostradali, all’accertamento allo Stato delle procedure per l’autostrada Cispadana e all’esclusione dal Patto di Stabilità delle spese per la bonifica dell’amianto a Casale Monferrato.

Bocciata a causa di motivi tecnici anche la norma che permetteva ai Comuni di sollevare le associazioni di cittadini impegnate in operazioni di recupero urbano dal pagamento delle imposte locali.

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