Abbiamo già parlato delle agevolazioni fiscali che consentono di ottenere sconti sulle bollette dell’energia elettrica e del gas, i famosi Bonus Energia Elettrica 2018 e Bonus Gas 2018. Chiudiamo, quindi, il cerchio parlando della detrazione dedicata all’acqua, ovvero il Bonus Idrico 2018. Anche questo strumento si traduce sostanzialmente in sconti sul valore indicato in bolletta. Ed è dedicato ai nuclei familiare, sia numerosi, che non, che versano in condizioni di disagio economico.
Scopriamo dunque a chi si rivolge il Bonus Idrico 2018, quali sono i requisiti d’accesso e quali gli sconti che porta nelle case degli italiani.
Bonus Idrico: destinatari.
Prima di entrare nel merito dell’agevolazione, premettiamo subito che il
Bonus Idrico
, a differenza del Bonus Gas e Luce, non è una detrazione regolata dall’ARERA (nuovo nome della vecchia AEEGSI). La gestione di questo Bonus è, infatti, dislocata in capo ai singoli gestori idrici locali, facenti capo alle varie Autorità Idrica Regionale.
Proprio per questo motivo, pertanto, per quanto a livello nazionale siano stati stabiliti limiti e requisiti minimi, alcune Regioni, avendone la facoltà, hanno stabilito una normativa differente. Dunque, per conoscere scadenze e requisiti vigenti nella propria Regione e anche per capire quali siano gli sconti riservati, occorre informarsi presso le strutture dedicate o navigando in rete sui siti dei vari gestori idrici. Ad aver già approvato regolamenti differenti, ad oggi, sono le Regioni di Lazio, Piemonte, Umbria e Toscana. Ma anche, ad esempio, i comuni appartenenti all’Unione dei comuni della Bassa Romagna.
Bonus Idrico: requisiti.
Escluse le zone appena citate, i requisiti per l’accesso al Bonus Idrico 2018 sono:
- Essere residenti nel comune in cui è locato l’immobile per il quale si richiede l’agevolazione;
- Non superare il limite di reddito massimo annuo complessivo, attestato attraverso certificazione ISEE, indicato dall’Autorità Idrica Locale. Nella maggior parte dei casi questo limite è di 8.107,50 euro o 20.000 euro per le famiglie numerose con più di 3 figli a carico;
- L’immobile residenziale per il quale viene richiesto l’accesso al Bonus non deve rientrare in una delle categorie di lusso. Sono quindi escluse la A/1, A/8 e A/9.
Lo sconto in bolletta previsto dal Bonus Idrico 2018 sarà pari al valore della fornitura di 50 litri di acqua al giorno. Ovvero, il quantitativo minimo previsto dalla legge per poter soddisfare i propri bisogni personali, moltiplicato per il numero dei componenti della famiglia. L’importo dovuto verrà scalato direttamente dalla bolletta per chi è titolare di un contratto diretto. Gli utenti indiretti, invece, come ad esempio i nuclei che vivo in edifici condominiali e non hanno un vero e proprio contratto di fornitura a proprio nome. Riceveranno, quindi, la quota che gli spetta direttamente dal gestore del servizio idrico locale, nella modalità scelta dal singolo contribuente. Ad esempio, con accredito sul conto corrente o tramite assegno circolare.

Scopriamo il Bonus Idrico 2018.
Bonus Idrico: quando e come fare domanda.
Le richieste di accesso alla detrazione sulla fornitura dell’acqua corrente, nella maggior parte delle Regioni, vanno presentate entro e non oltre il 1° luglio 2018. Nelle zone in cui il regolamento è diverso, invece, anche il termine per la presentazione delle domande di fruizione può essere differente.
Le domande andranno presentate al comune di residenza o ai CAF da esso delegati, così come avviene per il Bonus Luce 2018 e il Bonus Gas 2018. La modulistica da utilizzare è resa disponibile sul sito internet dell’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA), sulle pagine web dedicate dell’ANCI e nei portali dei gestori territoriali del servizio idrico.
Bonus Idrico e Bonus Luce e Gas.
Sempre rimanendo nell’ambito della normativa nazionale (ripetiamo, in alcune Regioni o zone la normativa è diversa), i requisiti di accesso al Bonus Idrico, al Bonus Gas e al Bonus Luce per il disagio economico sono gli stessi, pertanto avendo diritto ad uno dei tre, si avrà diritto anche agli altri due, che potranno essere richiesti senza alcuna limitazione.
Infine, precisiamo che quello descritto è lo sconto minimo, istituito su scala nazionale. Su base locale, invece, come i gestori hanno la facoltà di definire requisiti differenti, hanno anche la possibilità di introdurre agevolazioni integrative, sempre a sostegno di chi è in condizioni di estrema vulnerabilità economica.