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Norme, leggi e Bonus Fiscali

Bonus ristrutturazione e Sismabonus: altre specificazioni sulle normative

Raccogliamo e rispondiamo alle vostre domande relative alle detrazioni fiscali 2018, per fare chiarezza impugniamo le normative e le circolari/risoluzioni dell’Agenzia delle Entrate: ecco altri tre quesiti risolti su Bonus Ristrutturazione e Sismabonus.

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Ancora domande, ancora casi particolari, ancora risposte. Non ci fermiamo davanti a nulla e, in combutta con l’Agenzia delle Entrate, facciamo luce sui vostri dubbi riguardanti i Bonus Fiscali sulla casa 2018. Ormai l’hanno capito anche i muri da ristrutturare di casa vostra, le normative sono complesse e le casistiche possibili probabilmente infinite. Ecco perché continuiamo a raccogliere e a replicare alle vostre domande. Per vedere i “numeri” precedenti di questa particolare rubrica, cliccate ai seguenti link:

Sotto la lente d’ingrandimento di oggi il Bonus Ristrutturazione in caso di vendita e per i condomini a proprietario unico e il Sismabonus con demolizione.

Ristrutturo e poi vendo: cosa succede?

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Ristrutturazione, come noto, permette di detrarre dall’Irpef parte delle spese sostenute per ristrutturare il proprio immobile, con un limite massimo di 96.000 euro. Il dovuto viene restituito in 10 rate annue di ugual valore ciascuna. Ma cosa succede in caso di vendita dell’immobile prima che sia detratto l’intero importo?

Prendiamo il caso in cui un immobile, su cui è stata eseguita una ristrutturazione, venga venduto prima che sia trascorso l’intero periodo per fruire dell’agevolazione. La normativa prevede che: “Il diritto alla detrazione delle quote non utilizzate è trasferito, salvo diverso accordo delle parti, all’acquirente dell’unità immobiliare”. Può sembrare strano, ma è proprio così. Dunque, in caso di vendita tra vivi, il venditore ha la possibilità di decidere se continuare a usufruire delle detrazioni o se trasferire il diritto all’acquirente. Attenzione quindi, perché in caso di assenza di specifiche indicazioni nell’atto di compravendita, come riporta la normativa: “Il beneficio viene automaticamente trasferito all’acquirente dell’immobile”. Infine, per stabilire chi usufruirà di una specifica quota relativa a un anno, è sufficiente individuare il soggetto proprietario dell’immobile al 31 dicembre di quell’anno.

Bonus Ristrutturazione in condominio a proprietario unico.

L’Agenzia delle Entrate, tramite la circolare 7/E del 27 aprile, ha specificato che l’unico proprietario di un intero edificio condominiale può accedere alle detrazioni per le spese di ristrutturazione sulle parti comuni di un condominio. L’Agenzia ha anche specificato che cosa si intenda per parti comuni di un edificio residenziale. In particolare: “Quelle parti che in senso oggettivo e non soggettivo si riferiscono a aree comuni a più unità immobiliari e non alle parti comuni a più possessori”.

Vien da sé che, nel caso in cui un intero edificio, in cui siano presenti parti comuni a due o più unità immobiliari distintamente accatastate, sia posseduto da un unico proprietario, quest’ultimo ha diritto alla detrazione per le spese relative agli interventi di recupero edilizio realizzato su queste parti comuni. Per entrare ancor di più nel dettaglio, facciamo degli esempio su quali siano le parti comuni rientranti nella casistica del Bonus Ristrutturazione:

  • Il suolo su cui sorge l’edificio, le fondazioni, i muri maestri, i tetti e i lastrici solari, le scale, i portoni d’ingresso, i vestiboli, i portici, i cortili, tutte le parti dell’edificio necessarie all’uso comune;
  • I locali per la portineria e per l’alloggio del portiere, per la lavanderia, per il riscaldamento centrale, per gli stenditoi o per altri simili servizi in comune;
  • Le opere, le installazioni, i manufatti di qualunque genere che servono all’uso e al godimento comune, come gli ascensori, i pozzi, le cisterne, le fognature.

Sulle parti comuni, si può richiedere la detrazione per gli interventi di: manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia.

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Rispondiamo alle vostre domande riguardanti i Bonus Fiscali sulla casa 2018

Sismabonus in caso di demolizione.

Il Sismabonus, a scanso di equivoci, è l’agevolazione fiscale che permette ai contribuenti di detrarre parte delle spese sostenute per interventi di miglioramento antisismico degli edifici. Con la risoluzione n° 34/E del 27 aprile, l’Agenzia delle Entrate ha specificato che coloro che possiedono o detengono la proprietà o un diritto reale su un immobile possono fruire delle detrazioni fiscali previste dalla legge in materia di Sismabonus. Questo anche nel caso in cui effettuino di lavori di demolizione e successiva ricostruzione dell’edificio.

Ad una condizione però, ovvero che il nuovo edificio abbia la stessa volumetria di quello precedente e demolito. Ovviamente, il nuovo immobile dovrà essere costruito apportando le variazioni necessarie per l’adeguamento dello stesso alla normativa antisismica.

Inoltre, l’Agenzia ha anche definito che, l’intervento di demolizione e successiva ricostruzione, a queste condizioni, rientra tra gli interventi di ristrutturazione edilizia e non di nuova costruzione. Essi, dunque, valgono il Bonus Ristrutturazione. Sulla base di questa definizione, nel caso esposto si applicherà l’aliquota agevolata dell’IVA al 10%, prevista per gli interventi di ristrutturazione edilizia.

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