Seguici sui social

Norme, leggi e Bonus Fiscali

BONUS FISCALE CASA: 360 MILIONI DI GETTITO IVA IN PIU’ E 10.000 POSTI DI LAVORO SALVATI

Grande incasso con Bonus Mobili e detrazioni fiscali per la casa, che la legge di Stabilità ha prorogato per tutto il 2015. Ecco le novità riguardanti gli incentivi per ristrutturazioni, risparmio energetico e nuovi arredamenti.

Con l’introduzione delle detrazioni fiscali legate alle opere di ristrutturazione degli immobili lo Stato ha incassato 360 milioni di euro di gettito Iva aggiuntivo e 10.000 addetti della filiera legno arredo, a fine anno avranno conservato il loro posto di lavoro. Si tratta del risultato stimato dal centro studi di Federelgnoarredo che riguardo al Bonus Mobili dichiara “ha dimostrato di essere una misura fiscale in grado di favorire la lotta alla disoccupazione, di sostenere un settore cruciale del Made in Italy, garantendo allo Stato un consistente ed immediato gettito Iva”.

Il Bonus Mobili è stato introdotto nel 2013 con il decreto legge n. 63 del 4 giugno 2013 al fine di dare la possibilità a chi effettua opere di ristrutturazione della casa di detrarre il 50% sul relativo acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, per un tetto massimo di spesa di 10.000 euro.

Con la Legge di Stabilità 2015 i Bonus sulla casa sono stati prorogati e con essi anche il Bonus Mobili. La manovra economica per l’anno prossimo ha quindi confermato le detrazioni fiscali al 50% previste per i lavori di ristrutturazione e recupero edilizio e al 65% per interventi di riqualificazione energetica per tutto il 2015. Ci sono però alcune novità degne di nota.

La Legge di Stabilità 2014 prevedeva la graduale riduzione del bonus ristrutturazioni dal 50% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2014, passando poi al 40% dal primo gennaio 2015 e infine al 36% dal 2016. Una riduzione altrettanto graduale del bonus fiscale era prevista anche per le spese finalizzate alla riqualificazione energetica dell’edificio, come la coibentazione degli edifici, l’installazione di pannelli solari e la sostituzione degli infissi e delle caldaie, che sarebbe passato dal 65% fino a fine 2014, al 50% dal 1 gennaio 2015 e al 36% dal 2016. La novità introdotta dalla Legge di Stabilità 2015 riguarda entrambi i bonus del 50% e del 65% per tutto il 2015 con una riduzione netta al 36% nel 2016, senza aliquote intermedie.

Confermato anche il Bonus Mobili al 50% per tutto il 20154 per l’acquisto di mobili, arredi ed elettrodomestici in Classe A+ e A per i forni, per immobili oggetto di ristrutturazioni.

Le novità introdotte dalla nuova Legge di Stabilità riguardano anche gli interventi di recupero antisismico degli edifici nelle zone 1 e 2 di pericolosità, per cui non è prevista la proroga per il 2015. Quindi l’attuale detrazione Irpef al 65%, dal primo gennaio scenderà al 50% e dal 2016 al 36%.

Ridimensionato anche l’ecobonus per gli interventi sulle parti condominiali comuni, che fino ad ora prevedeva lo sconto massimo al 65% fino a fine giugno 2015, che sarebbe poi passato al 50% fino a fine giugno 2016. Ora invece la detrazione sarà al 65% per tutto il prossimo anno e passerà direttamente al 36% nel 2016.

La novità maggiore riguarda la ritenuta fiscale sui bonifici, infatti per poter fruire della detrazione i lavori devono essere pagati mediante bonifico bancario o postale e al momento del pagamento le banche e le poste devono operare una ritenuta a titolo di acconto dell’imposta dovuta dall’impresa che effettua i lavori. Tale ritenuta, che dal 6 luglio 2011 ad oggi era stata ridotta dal 10% al 4%, ma che ora verrà riportata all’8%.

Come sottolinea il presidente di Federlegnoarredo, Roberto Snaidero: “L’introduzione nel 2013 del Bonus Mobili ha rappresentato un toccasana per il legno arredo, che con i suoi 430.000 addetti è una delle filiere più importanti in Italia. Per questo siamo grati al Governo di averci creduto. A fine anno saranno almeno 375.000 i contribuenti che avranno utilizzato la detrazione tra 2013 e 2014. Un risultato davvero straordinario, con effetti positivi sull’occupazione del settore, consentendo in tal modo un risparmio sulla cassa integrazione di circa 40 milioni di euro. Di fronte a questi numeri, estendere la misura anche al 2015 è assolutamente vitale”.

Commenti

Le notizie più lette