Come è emerso dai dati dell’Osservatorio Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, il 2013 è stato un anno nero per le compravendite, con un calo del 9,2% che ha riportato il mercato indietro nel tempo fino a metà anni ’80. Non possiamo dire lo stesso per il mercato dell’affitto, che ha rappresentato la soluzione obbligata di tutti quegli italiani che, a causa della contrazione del credito e del reddito familiare, non sono riusciti a comprare casa.
Analizzando l’andamento del mercato delle locazioni negli ultimi anni, emerge un aumento del numero di contratti stipulati del 15% dal 2010 al 2012, trend di crescita che si è mantenuto anche nel 2013. Il calo dei prezzi inoltre, non ha colpito solamente gli immobili in vendita, ma anche quelli in affitto: secondo uno studio di Soloaffitti, infatti, mediamente il canone d’affitto delle case nel corso del 2013 è diminuito del 4,5%. Naturalmente l’abbassamento dei prezzi ha permesso a molte famiglie di accedere più agevolmente ad una casa dove vivere, stimolando e mantenendo competitivo il mercato delle locazioni.
In questi ultimi anni è andato anche aumentando il numero di contratti a canone concordato che ha permesso alle famiglie di pagare un canone mensile calmierato e ai proprietari di casa di godere di agevolazioni fiscali. Ora il Piano Casa del nuovo Governo ha abbassato l’aliquota della cedolare secca dal 15% al 10% per i contratti a canone concordato, incentivando ulteriormente questa tipologia di affitto. Questo sconto fiscale notevole però è riservato solamente ad alcune categorie di proprietari e a determinate condizioni.
Ecco chi potrà usufruire di questa nuova agevolazione fiscale:
Prima di tutto la riduzione della cedolare secca è riservata solamente ai contratti a canone concordato 3+2, quindi con prezzi mensili inferiori a quelli di mercato e compresi tra la fascia minima e quella massima stabilita, stipulati nei Comuni ad alta tensione abitativa nel rispetto degli accordi territoriali tra sindacati degli inquilini e proprietari.
Si potrà godere dell’agevolazione fiscale anche se l’alloggio era già in precedenza affittato a canone concordato e con cedolare secca, in questo caso lo sconto partirà dal 1 gennaio 2014
Nel caso in cui il contratto sia a canone concordato ma il proprietario non avesse optato per la cedolare secca, avrà la possibilità di farlo entro il termine per il pagamento per l’imposta di registro annuale: ad esempio se il contratto è stato stipulato il 1 aprile si avrà tempo per scegliere la cedolare secca entro il 30 aprile, inviando la raccomandata all’inquilino per rinunciare all’adeguamento Istat e presentando all’Agenzia delle Entrate il Modello 69 o il nuovo Rli (Registrazione Locazione Immobili).
Anche chi ha optato per il contratto di locazione libero ai prezzi di mercato, per cui la cedolare resta al 21%, può avere la possibilità di pagare la cedolare al 10% chiudendo il contratto libero e stipulandone uno nuovo a canone concordato. Naturalmente è bene accertarsi della reale possibilità e convenienza del cambio di contratto.
Un’altra novità del settore degli affitti riguarda il pagamento in contanti del canone di locazione che sarà di nuovo possibile, ma solamente per importi sotto la soglia dei 1000 euro. Per importi superiori sarà obbligatorio l’utilizzo di metodi di pagamento tracciabili nel rispetto delle norme antiriciclaggio. Quindi la grande maggioranza dei cittadini non avrà problemi legati al pagamento, mentre chi supera i 1000 dovrà attenersi alle norme, pena sanzioni che partono da un minimo di 3.000 euro.