Il tema delle detrazioni fiscali tiene banco ogni anno, anche perché le agevolazioni vengono rinnovate di volta in volta. Dunque, è bene fare il punto anche in questo 2021, che tra le altre si è arricchito di nuove alternative. Esse riguardano anche la sostituzione degli infissi, che figura tra gli interventi più richiesti da chi vuole intervenire sui propri locali, sia per una fatto estetico che per aumentarne l’efficienza energetica, strutturale etc.
Ebbene, per chi vuole sostituire gli infissi con il minimo sforzo economico sono a disposizione ben tre opportunità. Ne parliamo in questo articolo, offrendo anche una panoramica dei meccanismi generali che sottendono alle agevolazioni.
In ogni caso, vi rimandiamo a questo interessante articolo sulle detrazioni fiscali sugli infissi, se volete approfondire.
Le detrazioni fiscali, tra IRPEF e cessione del credito.
Tutte le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie seguono lo stesso canovaccio. In parole povere, è possibile recuperare parte della spesa e trasformarla in credito d’imposta, da scontare nelle dichiarazione dei redditi.
Le varie agevolazioni si differenziano certo per i requisiti di accesso, ma anche per la percentuale di spesa che è possibile portare in detrazione. In alcuni casi, si differenziano anche per l’orizzonte temporale, ovvero per il numero di anni su cui spalmare il credito di imposta. In genere, si va da un minimo di cinque anni ad un massimo di dieci.
Questo meccanismo non è esente da problemi: alcuni soggetti non devono corrispondere l’IRPEF, dunque non possono detrarre alcunché. Per loro il legislatore ha pensato a un meccanismo diverso: la cessione del credito.
Essa prevede la cessione del credito di imposta o a una banca o all’impresa edile che esegue l’intervento. In cambio, si ottiene uno sconto in fattura, godendo nell’immediato dell’agevolazione, e non nel corso di cinque o dieci anni.

Detrazioni fiscali sugli infissi: le tre alternative a disposizione
Occorre specificare che:
- La cessione del credito può essere eseguita da tutti, anche da coloro che potrebbero fruire delle detrazioni;
- Le banche e le imprese edili non sono obbligate ad accettare il credito. È semplicemente una loro facoltà, per quanto esercitata sempre più spesso.
Le tre agevolazioni fiscali per la sostituzione degli infissi.
Dunque, ecco le tre modalità, anzi le tre agevolazioni che permettono di detrarre la spesa per la sostituzione degli infissi (o di ottenere e cedere un credito).
- Agevolazione fiscale per le ristrutturazioni edilizie. È l’agevolazione più semplice. Riguarda tutti gli interventi di ristrutturazione e consente una detrazione pari al 50% della spesa. Se non si opta per la cessione del cessione del credito, la detrazione avviene lungo dieci periodi di imposta;
- Ecobonus. È l’agevolazione dedicata agli interventi di riqualificazione energetica, purché determinino un aumento di due classi di efficienza. La detrazione è pari al 65% della spesa e, sempre al netto della cessione del credito, si sviluppa lungo dieci periodi di imposta;
- Superbonus 110%. È l’agevolazione più recente. Presenta elementi di rottura e di eccezionalità. Su tutti, l’aliquota di detrazione, che è pari al 110%. Tuttavia, è vincolata a requisiti stringenti. Ad esempio, per accedere all’agevolazione è necessario realizzare almeno uno dei due interventi trainanti previsti dalla legge: l’isolamento delle superfici orizzontali, verticali, oblique / installazione di un impianto di climatizzazione ad alta efficienza. A questi è possibile associare interventi di diversa natura, detti trainati (anch’essi parte di una specifica lista), tra cui figura proprio la sostituzione degli infissi. Tutto ciò a patto che, ovviamente, gli interventi nel loro complesso determinano un aumento di due classi di efficienza energetica. Anche in questo caso è possibile richiedere la cessione del credito. In caso contrario, si procede con la classica detrazione, che nella fattispecie va spalmata su cinque periodi di imposta.