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Norme, leggi e Bonus Fiscali

Dichiarazione dei redditi 2018: ecco tutte le spese deducibili e detraibili

Nel calcolo dell’imposta IRPEF da versare per i redditi percepiti nel 2017, bisogna tener conto di tutte le spese deducibili e di quelle detraibili, che andranno a ridurre l’imponibile. Scopriamo insieme quali sono e quanto vi faranno risparmiare.

Spese

Lentamente, ma inesorabilmente, siamo giunti nella stagione in cui bisogna cominciare a pensare seriamente alla dichiarazione dei redditi 2018. A favore dei meno pratici o di chi si trova per la prima volta di fronte a questo dovere, sia chiaro fin da subito che nel 2018 vanno dichiarate le entrate percepite nel corso dell’intero 2017. Contestualmente per deduzioni e detrazioni si considerano solo le spese effettuate nel medesimo anno fiscale. I modelli messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, modello 730 ordinario e precompilato e modello Redditi, presentano, però, un quadro per noi molto interessante, ovvero il Quadro E “Oneri e spese”.

In questa sezione vanno indicate tutte le

spese

, sostenute nel 2017, che danno diritto a una detrazione d’imposta o a una deduzione del reddito. Scopriamo insieme, dunque, quali sono queste spese e quanto promettono di farci risparmiare. Prima di tutto, però, definiamo cosa si intenda per “detrazione” e cosa per “deduzione”, due concetti spesso confusi, ma profondamente diversi.

Cos’è la deduzione?

Iniziamo dal definire cosa si intenda per deduzione del reddito, poiché è un sgravio che sta a monte della dichiarazione. Le spese deducibili, che elencheremo di seguito nell’articolo, infatti, riducono il reddito complessivo sui calcolare l’imposta dovuta. Spieghiamoci meglio. L’IRPEF che un contribuente deve versare dipende dal suo reddito totale annuo, in base al quale il detto contribuente rientra in determinati scaglioni fiscali. Tali fasce determinano la percentuale sul reddito dovuto in qualità d’imposta. Abbassando il reddito totale annuo, quindi:

  • Ho la possibilità di ricadere in uno scaglione fiscale inferiore;
  • Anche rimanendo nella stessa fascia, pagherò comunque meno: se io ho reddito effettivo 100, ma posso dedurre 20, il reddito imponibile sarà 80. Ora, prendendo un scaglione qualsiasi, è intuitivo come il 27% di 80 sia inferiore al 27% di 100, per fare un esempio molto semplificato.
Cos’è la detrazione?

Altre spese, invece, sono detraibili, ovvero vanno a ridurre l’imposta “in euro” da pagare. Dopo aver calcolato scaglione fiscale e totale IRPEF da versare, quindi, a tale importo vanno sottratte quote percentuali di determinate spese sostenute nel 2017 (anche queste verranno elencate di seguito). Attenzione: in caso di incapienza, ovvero quando l’imposta dovuta è inferiore al totale delle detrazioni, la parte di detrazione in eccedenza non viene rimborsata. Unica eccezione a ciò sia ha per le detrazioni sui canoni di locazione, per le quali, in alcuni casi, si può aver diritto al rimborso.

Dichiarazione dei redditi 2018, spese per familiari a carico.

Un singolo contribuente, nella dichiarazione dei redditi, può scaricare anche le spese sostenute a nome dei familiari che risultano a carico, come il coniuge, i figli, i nipoti, i genitori ecc… Per familiari a carico si intendono coloro che fanno parte del nucleo familiare del contribuente, concorrendo dunque alla formazione del reddito complessivo, ma per una quota non superiore a 2.840,51 euro all’anno, ovvero:

  • Il Coniuge non legalmente separato ed effettivamente separato;
  • I figli naturali riconosciuti, quelli adottivi, affidati o affiliati;
  • Altri familiari quali il coniuge legalmente ed effettivamente separato, i nipoti, i genitori, i genitori adottivi, i generi e le nuore, i suoceri, i fratelli e le sorelle.

Per quanto riguarda i figli considerati a carico, si precisa che dal 2019, per effetto della Legge di Bilancio 2018, il limite di reddito annuo:

  • Sale a 4.000,00 euro per i figli fino a 24 anni;
  • Rimane a 2.840,51 euro per quelli di età maggiore ai 24 anni.
Spese

Elenchi dettagliati delle spese deducibili e di quelle detraibili nella dichiarazione dei redditi 2018.

Elenco spese deducibili.

Come già specificato, per la dichiarazione dei redditi 2018, si dovranno tenere in considerazione le spese deducibili sostenute nel corso dell’anno precedente. Gli oneri che danno diritto alla deducibilità, ovvero che abbassano il totale dei redditi percepiti, sono i seguenti:

1) Contributi previdenziali.

Si intendono i versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali, deducibili, nel 2018, per i seguenti importi massimi:

  • Senza alcuni limite di importo. Contributi: agricoli unificati versati all’Inps; previdenziali e assistenziali obbligatori per legge; facoltativi versati alla gestione pensionistica obbligatoria di appartenenza: Contributi versati per: il riscatto degli anni di laurea; la ricongiunzione di periodi assicurativi; all’assicurazione casalinghe INAIL;
  • Deduzioni contributi fino a 5.164,57 euro. Contributi: versati ai fondi pensione; per assicurazioni sulla vita; familiari a carico che per basso reddito non possono far valere la loro deduzione dei contributi;
  • Deduzioni contributi fino a 1.54937 euro. Contributi: versati a favore dei collaboratori domestici come colf e badanti, babysitter e altri, ovviamente solo per la parte a carico del datore di lavoro.

2) Spese interamente deducibili dal reddito complessivo annuo.

  • Assegni periodici corrisposti al coniuge a seguito di separazione o divorzio. Non spetta la deduzione, ma la detrazione per l’assegno di mantenimento dei figli;
  • Spese sostenute per la cura di un disabile a carico. Ovvero i costi per le prestazioni del medico generico; per l’acquisto di farmaci; l’assistenza specifica; il pagamento del personale di assistenza diretta alla persona;
  • Spese sostenute per l’adozione di un minore straniero. Per queste spese la deducibilità è al 50% del totale annuo.

3) Erogazioni liberali.

Effettuate a favori di:

  • Contributi, donazioni e oblazioni erogate alle ONG;
  • Ad ONLUS, di associazioni di promozione sociale e di alcune fondazioni e associazioni riconosciute;
  • Ad enti universitari, ricerca ed enti parco regionali e nazionali;
  • Erogazioni liberali, donazioni e gli altri atti a titolo gratuito a favore di trust o fondi speciali. La deduzione è solo per un massimo del 20% del reddito complessivo dichiarato, e comunque per un massimo di 100.000 euro annui.

4) Altre deduzioni fiscali 2018.

  • Assegni periodici (rendite, vitalizi, ecc.) corrisposti dal dichiarante sulla base di un testamento, donazione o da parte del tribunale;
  • Canoni, livelli, censi e altri oneri gravanti sui redditi degli immobili e i contributi obbligatori per gli immobili non locati e non affittati;
  • Indennità per la perdita dell’avviamento corrisposte per disposizioni di legge al conduttore in caso di cessazione della locazione di immobili urbani non adibiti ad abitazione;
  • Somme che non avrebbero dovuto concorrere a formare i redditi di lavoro dipendente e assimilati e che, invece, sono state ricomprese ai fini della tassazione;
  • 50% imposte sul reddito dovute per gli anni precedenti al 1974 iscritte nei ruoli con riscossione iniziata l’anno scorso;
  • Erogazioni liberali per oneri difensivi delle persone che fruiscono del patrocinio gratuito dello Stato;
  • Spese per l’acquisto o la costruzione di abitazioni date in locazione;
  • Somme restituite al soggetto erogatore in periodi d’imposta diversi da quello in cui sono state assoggettate a tassazione.
Spese

Elenchi dettagliati delle spese deducibili e di quelle detraibili nella dichiarazione dei redditi 2018.

Elenco spese detraibili.

Nella dichiarazione dei redditi 2018, infine, si possono detrarre diverse tipologie di spese sostenute nel corso del 2017. Questi pagamenti vanno, in percentuali differenti, ad abbassare il valore dell’IRPEF dovuto, già calcolato sulla base dei redditi percepiti, al netto delle deduzioni.

1) Spese sostenute dal coniuge non separato legalmente.

In virtù di quanto stabilito dall’articolo 12 del TIUR dall’imposta lorda sul reddito, il contribuente può detrarre i seguenti importi:

  • 800 euro, se il reddito è inferiore o uguale 15.000 euro;
  • 690 euro, se il reddito complessivo è maggiore di 15 mila e fino a 40.000 euro;
  • 690 euro, per i redditi sopra i 40.000 euro inferiori a 80.000 euro. In questo caso la detrazione spetta per la parte eccedente i 40 mila;

Si tenga a tal proposito presente che, a seguito dell’entrata in vigore delle nuove norme sulle Unioni Civili, ai facenti parti di una Unione Civile spetta la stessa detrazione riconosciuta al coniuge.

2) Spese detraibili per i figli a carico.

  • Per i figli di età inferiore o uguale a 3 anni, spetta una detrazione base di 1.220 euro;
  • A carico con più di 3 anni: la detrazione è pari a 950 euro per ciascun figlio;
  • Per i figli portatori di handicap, inoltre, è prevista una quota aggiuntiva da 200 a 400 euro;
  • Nessuno sconto, invece, viene applicato sui redditi oltre i 95.000 euro.

3) Spese per le quali spetta la detrazione del 19% del totale annuo.

  • Spese sanitarie e spese sanitarie per familiari non a carico affetti da patologie esenti o per persone con disabilità. Totale spese sanitarie per le quali è stata richiesta la rateizzazione nella precedente dichiarazione;
  • Spese per veicoli per persone con disabilità; per l’acquisto di cani guida e gli per addetti all’assistenza personale. E quello sostenute per servizi di interpretariato dai soggetti riconosciuti sordi;
  • Interessi per: mutui ipotecari per acquisto abitazione principale o per costruzione abitazione principale; per l’acquisto di altri immobili o per mutui contratti nel 1997 per recupero edilizio. Interessi per prestiti o mutui agrari;
  • Spese per: istruzione universitaria o per istruzione diverse da quelle universitarie, comprese quelle per gli asili nido; canoni di locazione sostenute da studenti universitari fuori sede e quelle relative ai contributi versati per il riscatto degli anni di laurea dei familiari a carico;
  • Spese funebri. Premi per assicurazioni sulla vita, contro gli infortuni, per assicurazioni per tutela delle persone con disabilità grave e per assicurazioni per il rischio di non autosufficienza;
  • Spese per attività sportive per ragazzi (palestre, piscine e altre strutture sportive);
  • Spese per intermediazione immobiliare;
  • Erogazioni liberal a favore di: popolazioni colpite da calamità pubbliche o eventi straordinari, società ed associazioni sportive dilettantistiche, associazioni di promozione sociale, società di cultura Biennale di Venezia, attività culturali ed artistiche, enti operanti nello spettacolo, fondazioni operanti nel settore musicale, istituti scolastici di ogni ordine e grado, fondi per l’ammortamento di titoli di Stato ;
  • Contributi associativi alle società di mutuo soccorso;
  • Spese relative a beni soggetti a regime vincolistico;
  • Spese veterinarie.

4) Spese per le quali spetta la detrazione del 26% del totale annuo.

  • Erogazioni liberali a favore delle Onlus;
  • Erogazioni liberali a favore dei partiti politici.

5) Spese rientranti nelle casistiche dei Bonus Fiscali sulla casa.

  • Nella quota e nelle percentuali definite nelle singole normative. Ricordiamo che la quota spettante verrà restituita in 5 o 10 rate annue di ugual valore ciascuna.

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