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EDILIZIA SCOLASTICA: MESSA IN SICUREZZA DELLE SCUOLE, LO STATO FORNIRÀ I FONDI

Circa 31 mila istituti su 42 mila sono a rischio sismico e idrogeologico, sono previsti fondi appositi per gli interventi. Il 15 ottobre prossimo sarà la scadenza per la presentazione di progetti innovativi da realizzare coi fondi forniti dallo Stato.

Nuova settimana, nuovo inizio: le scuole hanno riaperto le porte agli alunni dopo la pausa estiva.Ma gli edifici in cui lasciamo i nostri figli, dalle cinque alle otto ore al giorno, li proteggono a dovere?

Gli ultimi dati diffusi dal Consiglio Nazionale dei geologi non ci fanno ben sperare. Secondo i geologi, infatti, sono 24 mila gli edifici scolastici a rischio sismico e oltre 7 mila quelli in pericolo per frane ed allagamenti: per un totale di 31 mila istituti.
Eppure, il Governo ha avviato dei piani riguardanti l’edilizia scolastica: alla fine di luglio è stato firmato il Protocollo d’intesa fra la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il MIUR e la Banca Europea per gli Investimenti. Tale Protocollo impegna il Governo italiano a finanziare interventi, in materia edilizia, riguardanti le scuole con i fondi Bei, con il compito, inoltre, di effettuare un periodico controllo delle strutture. La Bei è disposta a coprire finanziamenti fino ad un massimo di 940 milioni di euro, di cui 450 già spesi.

I fondi vengono erogati a Comuni, Province e Città Metropolitane sulla base di graduatorie di priorità stabilite dalle Regioni.

Qui di seguito proponiamo i dati forniti dal MIUR, riguardo agli interventi previsti per ogni regione:

Regione:

  • Abruzzo: Interventi 56, Importo 26.164.537,23
  • Basilicata: Interventi 12, Importo 7.750.759,74
  • Calabria: Interventi 23, Importo 14.831.963,22
  • Campania: Interventi 50, Importo 84.142.221,99
  • Emilia: Interventi 192, Importo 50.626.442,50
  • Friuli V.G: Interventi 56, Importo 21.365.516,00
  • Lazio: Interventi 46, Importo 33.979.330,39
  • Liguria: Interventi 61, Importo 17.519.627,65
  • Lombardia: Interventi 91, Importo 120.395.343,56
  • Marche: Interventi 39, Importo 18.068.355,45
  • Molise: Interventi 14, Importo 9.969.500,00
  • Piemonte: Interventi 115, Importo 64.501.707,52
  • Puglia: Interventi 70, Importo 43.764.589,15
  • Sardegna: Interventi 92, Importo 9.179.000,00
  • Sicilia: Interventi 120, Importo 77.308.320,11
  • Toscana: Interventi 63, Importo 56.522.178,00
  • Umbria: Interventi 20, Importo 7.748.179,00
  • Valle d’Aosta: Interventi 1, Importo 6.651.473,00
  • Veneto: Interventi 94, Importo 68.783.506,00
  • Totale: Interventi 1215, Importo 739.272.550,50

Questa iniziativa avviata dal decreto, però, ha anche una scadenza per velocizzare le operazioni di messa in sicurezza: entro il prossimo 15 ottobre le Regioni dovranno presentare al Ministero dell’Istruzione progetti di scuole “innovative” da poter realizzare coi fondi a disposizione. L’obiettivo è quello di incrementare la qualità progettuale per realizzare edifici avanzati, sia in senso costruttivo che didattico.

Ma sarà davvero così facile attuare questo protocollo?

Ovviamente no. A fine 2013, il ministero delle Infrastrutture calcolò che, per mettere in sicurezza tutte le scuole italiane, ci sarebbero voluti 110 anni. Questo dovrebbe far capire che, pur essendo stati avviati interventi da parte del Governo, pur rappresentando un bel passo avanti da quel che dicono gli esperti del settore, siamo molto lontani da un cambiamento radicale ma soprattutto rapido.
Neanche la metà degli edifici scolastici è in regola sul fronte delle certificazioni di sicurezza, anche perché il 55-58% delle scuole è stato costruito ben prima che fosse istituito l’obbligo di produrre una relativa documentazione.
È, però, giusto dire che l’impegno del governo, diviso tra il progetto “scuole sicure” e l’altro di “programmazione nazionale”, ha fruttato circa 3.700 interventi: 580 sono stati conclusi, 1.870 sono in corso d’opera e altri 1.215 partiranno a breve grazie ai fondi Bei; altri 115 potranno avverarsi grazie ai risparmi sulle spese.

Comunque nel progetto “scuole sicure” i piani governativi si sono focalizzati sulla “riqualificazione e messa in sicurezza” degli edifici, finanziando oltre 2.300 interventi, grazie allo sblocco del patto di stabilità, e altri 845 per completare la messa a norma degli edifici.
Altri 454 interventi per le “scuole nuove” che prevedono: ristrutturazione, messa in sicurezza e adeguamento dell’impiantistica.

Come si può notare, le iniziative da parte del Governo non mancano, ma le cifre finora citate vanno comunque messe a confronto con i 31 mila istituti a rischio di cui: 14 mila urgenti e 13 mila che – a detta dell’Associazione costruttori Calabria, Campania e Sicilia – sono in serio pericolo in caso di terremoto.
Insomma, bisogna andare avanti e sperare il meglio. Buon rientro a scuola!

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