Il terremoto del maggio scorso ha letteralmente messo in ginocchio l’Emilia distruggendo scuole, strutture sanitarie, teatri, municipi e capannoni industriali. Fortunatamente gli italiani e in particolare gli emiliani hanno saputo rialzarsi velocemente per rimboccarsi le maniche e portare un aiuto a tutti i paesi colpiti dal sisma.
I soldi raccolti dai grandi concerti organizzati per aiutare l’Emilia, dalle erogazioni liberali e dagli SMS solidali ammontano a 30 milioni e 679 mila euro. Queste risorse superano i 32 milioni sommate ai soldi provenienti dal fondo nazionale per la ricostruzione, e sono state assegnate a 65 progetti di ricostruzione in base ad un’ordinanza varata dal commissario alla ricostruzione Vasco Errani.
E’ straordinario pensare alla solidarietà degli italiani: gli SMS solidali hanno portato a raccogliere 14.371.000 euro; il concerto al Campovolo a Reggio Emilia ha portato 4.305.000 euro e le erogazioni liberali sul conto corrente della Regione sono ammontate a 12.002.000 euro compresi 1.162.000 euro ricavati dal concerto di Bologna.
Alcuni interventi saranno finanziati completamente dalle erogazioni liberali, mentre altri avranno una copertura parziale, ma la Regione assicura che la copertura finanziaria sarà assicurata con i risarcimenti assicurativi, con altre fonti di finanziamento o altre donazioni, e se questi fondi non dovessero essere sufficienti, questi interventi potranno essere collocati nel programma delle Opere Pubbliche e Beni culturali, che indicherà le priorità di intervento.
Le opere di ricostruzione dopo il sisma sicuramente daranno lavoro anche a molte imprese edili che si trovano in un periodo di stallo dovuto alla crisi del mercato immobiliare. Non mancano gli edifici da ricostruire e con l’arrivo dei fondi ogni costruttore potrà proporsi per i lavori di ristrutturazione.
Si dice che chi vive un grosso terremoto si senta un terremotato tutta la vita, ma questi dati portano aria di speranza per l’Emilia che può ripartire con lo spirito e la tenacia che contraddistingue la sua gente.