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Norme, leggi e Bonus Fiscali

FISCO: AGEVOLAZIONI PER I CONTRATTI DI COMODATO D’USO STIPULATI IN FORMA VERBALE

Il comodato d’uso non necessita per forza di un contratto scritto, soprattutto visto che gli immobili in questione sono generalmente ceduti ai propri figli. La registrazione non è obbligatoria, ma è bene farla per poter usufruire delle agevolazioni.

La scorsa settimana avevamo dato notizia dell’imminente scadenza per la registrazione dei contratti in comodato d’uso in forma scritta; per chi non fosse riuscito a rispettare il precedente termine ultimo, potrà procedere alla registrazione dell’accordo in forza verbale entro il 1° marzo.
Ancora per qualche settimana sarà possibile registrare all’Agenzia delle Entrate tutti i contratti di comodato d’uso verbali già in essere e beneficiare dal 1° gennaio dello sconto del 50% su Imu e Tasi per le case date in prestito a figli e parenti in linea retta entro il primo grado purché le usino come abitazione principale.

Ricordiamo che il contratto di comodato d’uso di un immobile può avere sia forma scritta che forma verbale, e in quest’ultimo caso la registrazione all’Agenzia delle Entrate non è obbligatoria, ma necessaria se si vuole usufruire dell’agevolazione prevista dalla Legge di Stabilità 2016 su Imu e Tasi.

Come si accede all’agevolazione?
Per poter usufruire delle agevolazioni fiscali bisogna seguire le direttive stabilite dall’art.3, co.2 dello Statuto del Contribuente, il quale recita che “le disposizioni tributarie non possono prevedere adempimenti a carico dei contribuenti la cui scadenza sia fissata anteriormente al sessantesimo giorno della data della loro entrata in vigore o dell’adozione di provvedimenti di attuazione in essere espressamente previsti”. Ergo, la data fissata dalla normativa cade il 1° marzo 2016, ovvero 60 giorno dopo l’entrata in vigore della Legge di Stabilità 2016.

A che condizioni?
Sono esclusi dall’agevolazione fiscale tutti gli immobili di “lusso” rientranti nelle categorie catastali A/1, A/8 E A/9.
Inoltre, il comodante dev’essere intestatario di un solo immobile in Italia, considerato come abitazione principale, e deve dimorare abitualmente nello stesso Comune in cui è situato l’immobile concesso in comodato.

Il possesso di altri immobili non abitativi – come negozi e/o terreni – non va a contrastare l’ottenimento dell’agevolazione.

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