Impianto elettrico domestico: cosa dice la legge in merito
Il tuo impianto elettrico di casa è a norma? Sai quali sono le leggi che trattano l’argomento? Ecco i dettagli, i vantaggi, i motivi e tutto quello che devi sapere per mettere a norma il tuo impianto domestico.
Le normative che riguardano gli impianti elettrici domestici variano nel corso degli anni. In Italia la gran parte degli edifici civili è stata costruita prima del 1980. Ed è importante sapere se sia obbligatorio per i proprietari aggiornare il proprio impianto elettrico, non solo per questioni di sicurezza ma anche per non trovarsi a dover pagare multe salate alla pubblica amministrazione.
Come deve essere un impianto a norma di legge.
Perché un impianto elettrico sia a norma di legge è necessario che segua le normative più aggiornate. In Italia sono stilate dal Comitato Elettrotecnico Italiano e vengono modificate nel corso del tempo. Ad oggi la normativa CEI da rispettare è la 64-8, riguardante gli impianti civili, pubblici e industriali. Tale normativa è stata aggiornata nel corso del 2008, con il decreto n°37, e nel 2011, con la variante numero 3.
Sono varie le indicazioni presenti in queste norme e un elettricista esperto le conosce con precisione, perché coinvolgono tutti i nuovi impianti elettrici. All’interno di tale normative è possibile verificare qualsiasi necessaria dotazione che per legge deve essere presente in un nuovo impianto elettrico. È quindi possibile trovare indicazioni sia per quanto riguarda la potenza di un impianto elettrico, la presenza di protezioni specifiche, il numero di interruttori e prese di corrente disponibile negli ambienti, per arrivare fino alla necessità o meno dell’utilizzo dei capicorda elettrici per la connessione dei cavi al quadro elettrico. Se tutte le indicazioni sono state seguite l’elettricista può redigere una dichiarazione di conformità, da rilasciare al cliente.
Quando è obbligatorio l’impianto elettrico a norma.
Secondo la vigente legislazione, un impianto elettrico civile e industriale deve essere sempre predisposto secondo le normative. È vero, però, che vanno seguite le normative al momento della costruzione dell’edificio. Secondo il Decreto Ministeriale 37 del 2008 l’obbligo della Certificazione di conformità di un impianto elettrico riguarda esclusivamente le installazioni nuove, quindi i nuovi edifici o le ristrutturazioni.
Impianto elettrico domestico: cosa dice la legge in merito
La medesima norma indica però che possono essere considerati a norma tutti gli impianti elettrici degli edifici costruiti prima del 1990. Questo purché siano muniti di protezione, come ad esempio un interruttore differenziale. Per gli edifici costruiti tra il 1990 e il 2008 è possibile contattare un tecnico abilitato per il rilascio di una dichiarazione di corrispondenza. Il quale, sostanzialmentes precisa la presenza di un impianto predisposto secondo le normative presenti in quel periodo storico. Tutti gli impianti predisposti dopo il 2008 devono invece essere muniti del Certificato di Conformità stilato da un tecnico abilitato, quindi devono essere eseguiti secondo le normative vigenti.
Ristrutturazioni e nuove installazioni.
Si deve poi sempre considerare che anche i vecchi edifici subiscono ristrutturazioni, modifiche e a ampliamenti, indipendentemente dall’anno di costruzione. Sempre la normativa del 2008 in fatto di impianti elettrici precisa che, nel caso in cui si effettuino tali opere di modifica, l’impianto elettrico dovrà essere posato secondo la norma più aggiornata. È quindi necessario presentare un nuovo progetto per l’impianto elettrico, così come munire l’edificio dei sistemi di sicurezza oggi previsti. Fermo restando che un impianto elettrico installato secondo le vigenti norme offre, a chi abita un edificio, maggiore sicurezza nell’uso quotidiano di elettrodomestici, macchinari e accessori vari.