Ormai ci siamo, è infatti agli sgoccioli il tempo disponibile per il saldo della prima rata di IMU e TASI, per l’anno in corso. Come ogni anno, sono in molti i “ritardatari” che ancora devono versare il dovuto, rimandando fino a ridosso della data di scadenza. Lungi da noi condannarvi, anzi, siamo a pubblicare questa guida completa proprio per facilitarvi il procedimento!
Partiamo, però, dalle basi. La tassa diretta IMU (Imposta Municipale Unica), è di tipo patrimoniale, poiché applicata sulla componente immobiliare del patrimonio. Presupposto dell’imposta, infatti, è il possesso di beni immobili da parte del singolo contribuente. La TASI, invece, è il Tributo dovuto per i Servizi Indivisibili, ossia richiesto omogeneamente all’intera collettività comunale, che ne beneficia indistintamente.
Ricordiamo fin da subito, però, che
IMU e TASI
non si pagano in riferimento alla prima casa. Chi, infatti, è proprietario solo ed esclusivamente dell’immobile residenziale in cui vive abitualmente, non dovrà versare nulla per i due tributi.
Definite le due imposte, andiamo a chiarire come, quando e chi deve pagare la prima rata 2019.
Scadenza IMU e TASI.
Appena una settimana di tempo è rimasta per il pagamento dell’acconto per le tasse IMU e TASI. Il termine ultimo per il saldo, infatti, è fissato per lunedì 17 giugno 2019: entro questa data, infatti, tutti i proprietari di immobili residenziali, dovranno effettuare il versamento della prima rata.
IMU e TASI, però, si pagano in due rate. Il saldo finale, comprensivo di eventuale conguaglio (nel caso di aumenti deliberati dal comune di riferimento), infatti, sarà da versare entro il 16 dicembre 2019.
Attenzione però, perché lo sblocco delle aliquote dei tributi locali, previsto dalla Legge di Bilancio 2019, potrebbe provocare un rialzo del dovuto per IMU e TASI. Attualmente, la maggior parte dei comuni non ha ancora deliberato a riguardo, ma le amministrazioni avranno tempo fino ad ottobre per definire eventuali nuove aliquote. Pertanto, la maggior parte degli aggiornamenti si conosceranno solo in prossimità della scadenza della seconda rata che, come detto, è fissata per il 16 dicembre.
Chi paga e chi invece no.
Il 17 giugno 2019, dovranno saldare la prima rata per l’IMU:
- Sono proprietari di abitazioni ubicate sul territorio italiano (escluse, come detto, le seconde case);
- Risultano essere titolari di diritti reali di godimento di immobili residenziali (ovvero, diritto di superficie,enfiteusi, usufrutto, uso e abitazione).
La TASI, invece, è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo unità immobiliari (sempre ad esclusione della prima casa). In parole povere, rispetto all’IMU, il pagamento di questa tassa è a carico anche di inquilini e comodatari, che sono invece esclusi dal pagamento dell’Imposta Municipale Unica.
Come già specificato più volte, IMU e TASI non sono da pagare per le prime case, a patto che non rientrino nelle categorie catastali di lusso: ovvero, A1, A8, A9 e per le relative pertinenze. Non si devono altresì pagare le due imposte per la proprietà di terreni agricoli ubicati in aree montane.

Tutto ciò che occorre sapere sul pagamento della prima rata di IMU e TASI.
IMU e TASI, come pagare?
Sono due i modi per pagare la prima rata per IMU e TASI. I contribuenti, infatti, potranno optare per il modello F24, tanto ordinario, quanto semplificato, oppure potranno effettuare il versamento attraverso bollettino postale. Coloro che non sono proprietari di partita IVA, infine, potranno decidere di procedere al pagamento anche in contanti, ma sempre attraverso il modello F24, e anche per importi superiori a 1.000 euro, come stabilito dal Decreto Legge 193/2016. Il limite massimo è attualmente fissato a 2.999,00 euro, oltre tale importo, il pagamento IMU e TASI deve avvenire necessariamente con sistemi di pagamento tracciabili.
Per importi inferiori a 2.999,00 euro, dunque, si potrà versare l’acconto, entro il 17 giugno 2019, attraverso il modello F24:
- Cartaceo, in contanti;
- Ordinario o semplificato, attraverso i vari servizi home banking del contribuente;
- Ordinario o semplificato, allo sportello bancario o postale, attraverso addebito in conto corrente, assegni, contanti o bancomat.
Oltre i 2.999,00 euro, invece, attraverso il modello F24:
- Ordinario o semplificato, attraverso i vari servizi home banking del contribuente;
- Ordinario o semplificato, inviato da intermediari abilitati o sul sito dell’Agenzia delle Entrate;
- Precompilato o bollettino postale, messo a disposizione del contribuente, dal Comune in cui è ubicato l’immobile di riferimento.
Infine, specifichiamo che, anche in caso di importo pari a zero euro, ma a seguito di compensazioni effettuate, allora l’invio telematico del modello F24 per il pagamento di IMU e TASI dovrà essere fatto ugualmente. In alternativa, i contribuenti potranno optare per il versamento tramite bollettino postale.