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Norme, leggi e Bonus Fiscali

L’ABI AGGIORNA LE LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE DEGLI IMMOBILI

In vista della nuova Direttiva Europea sui Mutui Ipotecari, l’Abi e i Consigli Nazionali delle principali professioni tecniche e associazioni di categoria hanno giocato d’anticipo, redigendo delle nuove linee guida riguardanti le perizie immobiliari.

Cosa prevedono tali disposizioni?

Sono state elaborate nell’ottica di:
Assicurare la massima trasparenza nel valutare un’immobile dato in garanzia nel mercato ipotecario;
Rispondere alle disposizioni di vigilanza istituite dalla Circolare della Banca d’Italia n. 263/2006;
Garantire tanto in Italia quanto negli altri Paesi europei specifiche linee guida per il comparto.
Ergo, dovrebbero rappresentare un “elemento utile ad introdurre principi per l’esecuzione di perizie improntate a criteri di massima trasparenza, certezza ed economicità – anche mediante la considerazione delle caratteristiche energetiche e di sicurezza sismica e idrogeologica degli edifici, nonché delle aree verdi di pertinenza degli stessi – per concorrere a modernizzare ulteriormente il mercato italiano del credito ipotecario, rendendolo più efficiente, dinamico ed integrato a livello Europeo”.

Nello specifico, chi sono le parti firmatarie?

Le nuove Linee Guida ABI nascono dal tavolo tecnico con Assovib, l’associazione che rappresenta le principali società di valutazione immobiliare, il Collegio Nazionale degli Agrotecnici; Collegio Nazionale dei Periti Agrari; Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori agronomi e dei Dottori Forestali; Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori; Consiglio Nazionale degli Ingegneri; Consiglio Nazionale dei Periti Industriali; Consiglio Nazionale Geometri e Tecnoborsa.

Se esistevano già delle linee guida, risalenti al 2013, perché aggiornarle?

Come già anticipato, le parti se ne sono occupate in vista delle novità introdotte dagli standard di valutazione internazionali e dell’imminente recepimento della direttiva europea sui mutui ipotecari nell’ordinamento nazionale.

Che cosa significa?

La nostra legge attuale, la cosiddetta Legge Bersani, stabilisce che non è dovuta alcuna penale in caso di estinzione anticipata o parziale di mutui stipulati a decorrere dal 2 febbraio 2007, accesi da persone fisiche per l’acquisto o la ristrutturazione di unità immobiliari adibite ad abitazione o finalizzate allo svolgimento di una propria attività economica o professionale.
E per non penalizzare chi ha acceso un mutuo in data anteriore al 2 febbraio 2007, esistono penali ridotte che variano a seconda che si tratti un mutuo a tasso fisso o a tasso variabile, e a seconda del periodo in cui interviene l’estinzione.

L’Unione Europea, invece, con la sua direttiva – inserita nella legge delega europea approvata dal Parlamento italiano il 2 luglio scorso – intende stabilire che, in caso di estinzione anticipata del mutuo, la banca abbia diritto ad un indennizzo equo, dove giustificato per i costi connessi al rimborso anticipato.
È una mossa che riporterebbe l’Italia indietro di una decade!

Okay, pausa. Ragioniamo un momento…

La scorsa settimana, sempre l’ABI ha dichiarato una crescita record nell’erogazione dei mutui, con un dato pari a +86%, basandosi su un’analisi eseguita su 78 banche. Giusto? Bene. Allora, a che scopo redigere delle nuove regole riguardo le valutazioni tecniche per la concessione di nuovi mutui, soprattutto se ce n’erano già? Per “smuovere” delle transazioni?
Con il provvedimento europeo le banche vedrebbero i loro forzieri riempirsi comunque, in caso di estinzione anticipata del mutuo.
Quindi, cosa è vero e cosa no? Si riporterebbe davvero indietro l’Italia per una questione di soldi?

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