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MILLEPROROGHE: BLOCCO DEGLI SFRATTI PER UN MIGLIAIO DI FAMIGLIE

Secondo il decreto Milleproroghe gli sfratti abitativi per finita locazione saranno rinviati al 30 giugno 2014. Molto selettivi i criteri per poter rientrare nella proroga che sarà riservata ad un migliaio di inquilini.

Il Milleproroghe prevede il rinvio al 30 giugno 2014 degli sfratti abitativi degli inquilini che hanno portato a termine il contratto di affitto. Purtroppo i requisiti necessari per rientrare nella proroga (legge 9/2007) sono molto selettivi, vediamo nel dettaglio:

Prima di tutto i criteri di selezione escludono gli inquilini morosi. La proroga è riservata ai nuclei familiari a basso reddito, vale a dire non superiore a complessivi 21.000 euro, che comprendano figli a carico, e/o persone con più di 65 anni, e/o malati terminali o portatori di handicap con invalidità almeno al 66% e che non possono usufruire di un’altra abitazione nella stessa regione. E’ necessario avere la residenza in un comune capoluogo di provincia, nei comuni limitrofi con più di 10.000 abitanti o nei comuni ad alta tensione abitativa (delibera Cipe del 13 novembre 2003 n. 87103).

Rispetto al 2012 in cui il numero delle famiglie coinvolte era di circa 1.300, il reddito minimo è stato abbassato (prima il limite era di 27.000 euro), riducendo così il numero di inquilini aventi diritto alla proroga dello sfratto. Questo intervento, sicuramente utile per le famiglie più bisognose, non risolve il problema degli sfratti per morosità che rimangono il 90% del totale. Problema che in un breve lasso di tempo ha visto una drammatica ascesa. Si parla di un aumento degli inquilini morosi sfrattati dai 33.500 del 2007 ai 56.000 del 2010 e che poi ha continuato ad aumentare.

Purtroppo i numerosi appelli al Governo per estendere la proroga anche agli inquilini morosi incolpevoli non sono stati accolti. Questa estensione del provvedimento avrebbe concesso una boccata d’aria a quegli inquilini che hanno smesso di pagare il canone d’affitto in seguito ad un abbassamento del reddito causato dalla perdita del lavoro, della cessazione di un’attività autonoma oppure della cassa integrazione.

Il milleproroghe mette in campo un’azione dovuta ma non sufficiente a risolvere il problema degli sfratti, scatenando i movimenti per la casa che annunciano manifestanti di piazza il 20 gennaio e del Sunia, il sindacato inquilini.
Stiamo a vedere se le proteste porteranno ad un esito diverso, cosa di cui la nostra redazione si augura l’accadimento.

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