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Norme, leggi e Bonus Fiscali

MINI SISMABONUS PER L’EMILIA ROMAGNA: STANZIATI 3,5 MILIONI DI EURO

Scadrà il prossimo Lunedì 31 Ottobre il termine per presentare domanda di contributo per la messa in sicurezza antisismica di abitazioni private e immobili ad uso produttivi.

In questi giorni si sta discutendo, e sembra ormai accertata, la proroga dei vari Bonus per l’edilizia, già introdotti dalla Legge di Stabilità 2016, per tutto il 2017 e oltre, nel particolare: si parla di una proroga al 31 Dicembre 2017 per Bonus Ristrutturazioni e Bonus Mobili, addirittura fino al 2021 per l’Ecobonus verrebbe, inoltre, introdotta una nuova detrazione fiscale, già battezzata Sismabonus, per le zone ad alto rischio sismico, che ridurrebbe i costi del 70-80%, in base alla fascia di rischio, fino ad un massimo di 96.000 euro di detrazione.

In questo clima, in cui i bonus fiscali sono al centro della scena, l’Emilia Romagna ricorda che il 31 Ottobre 2016 scade il termine per presentare negli uffici municipali le domande di contributo per la messa in sicurezza antisismica di abitazioni private e immobili ad uso produttivo.

Sismabonus Emilia Romagna.

Il fondo messo a disposizione dalla Regione si compone di oltre 3,5 milioni di euro, destinati a cittadini privati e imprese di 11 comuni dell’Emilia Romagna, compresi nelle provincie di Bologna, Parma, Ravenna e Reggio Emilia, nel dettaglio:

  • Castel San Pietro e Ozzano dell’Emilia (Bo);
  • Albareto, Bedonia, Borgo Val di Taro e Compiano (Pr);
  • Alfonsine e Ravenna (Ra);
  • Casalgrande, Castellarano e Viano (Re).

Si tratta dei comuni individuati per l’anno corrente, sulla base di un criterio di rotazione del Servizio Regionale Sismico, Geologico e dei Suoli, compresi nella classificazione, risalente al 2003, dei comuni a maggior rischio sismico, in accordo con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI).

I contributi, erogati a fondo perduto dalla Regione, provengono dalla legge nazionale 77/2009 per la reazlizzazione di lavori di prevenzione e mitigazione del rischio sismico, che ha previsto un piano settennale di interventi, da realzzarsi tra il 2010 e il 2017, per il quale sono stati stanziati ben 965 milioni di euro in tutta Italia. Il programma mette a disposizione della Regione fondi da stanziare e utilizzare necessariamente per indagini di micro-zonazione sismica e per investimenti relativi a opere strutturali di rafforzamento, miglioramento sismico o, eventualmente, di demolizione e ricostruzione di edifici privati e immobili pubblici di interesse strategico.

Per le prime 5 annualità del programma, la Regione Emilia Romagna ha beneficiato di 45 milioni di euro di fondi, che sono già stati utilizzati al 100% per orpere di rafforzamento, miglioramento sismico.

Il parere.

L’assessore regionale alla Protezione Civile, Paola Gazzolo, ha così commentato e spiegato gli obiettivi di questo piano: “Questi fondi servono a realizzare interventi su abitazioni e aziende, che riteniamo prioritari per la sicurezza dei cittadini e dei lavoratori. Si tratta di risorse rese disponibili dal Piano nazionale settennale per la riduzione del rischio sismico, che finora ha assicurato alla nostra regione 45 milioni di investimenti per accrescere la sicurezza di immobili pubblici strategici, come scuole o municipi, e per la diffusione degli studi di micro-zonazione sismica. Tra i primi in Italiadal 2012 abbiamo deciso di riservare una quota di questi fondi, circa 13 milioni, alle case e alle imprese. Il nuovo bando ( quello del 2016, che scadrà il prossimo Lunedì 31 Ottobre, ndr ) dà continuità a questa scelta”.

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