Ad oggi il Canone Rai prevede una tariffa fissa, quantificata in 113,50 euro e influenzata dall’inflazione ma a partire dal 2015 il canone sarà accorpato a un’altra utenza, quindi in pratica pagherà anche chi non possiede apparecchi atti o adattabili alla ricezione dei programmi televisivi.
L’ammontare della cifra da versare poi, sarà calcolata in base all’Isee personale, di cui pare siano già pronte simulazioni. I redditi delle fasce più basse pagheranno al massimo 30-35 euro, quelli più alti al massimo 80, assicurando quindi un risparmio significativo per la popolazione senza però perdere introiti, considerato che recuperando sull’evasione, l’incasso sarà il medesimo se non maggiore.
L’utile triennale per la Rai sarebbe pari a quello degli ultimi tre anni ovvero 5,1 miliardi di euro, (1,7 a stagione). Questa manovra vuole in particolar modo agire sul problema evasione tentando in di arginare la piaga anche se questo nuovo sistema non sarà completamente al sicuro, dato che, come purtroppo spesso accade, ci potrà essere sempre chi dichiarerà meno del dovuto.
Sarà comunque difficile se non impossibile l’evasione totale, che invece oggi incide per almeno 500-600 milioni, qualcuno sostiene che si arrivi anche a 2 miliardi, cifre che preoccupano RAI, che dalla legge di stabilità si è vista arrivare nuovi tagli e anziché accontentarsi di eguagliare gli introiti dell’ultimo triennio, vorrebbe che il governo puntasse maggiormente sul recupero dell’evasione stimata, in modo tale da far tirare un sospiro di sollievo a Viale Mazzini.
Purtroppo per la RAI però, pare che il governo non sembri intenzionato, per il momento, a sguinzagliare Equitalia alle costole dei telespettatori insolventi, mossa che peraltro, lo renderebbe poco polare agli occhi dei più. A questo punto l’unico dubbio è se il piano verrà approvato entro la fine dell’anno o se dovrà essere posticipato al 2016.