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Norme, leggi e Bonus Fiscali

RENZI: “IL 16 DICEMBRE SARÀ IL FUNERALE DELLE TASSE SULLA CASA”

Continua il premier italiano: “Non sarà l’UE a dirci cosa tagliare e cosa no”. Via Imu e Tasi sulla prima casa dal 2016.

Eccoci qui: anche Matteo Renzi ha giocato la carta del taglio sulle tasse come fece Berlusconi con il taglio dell’ICI sulla prima casa; cosa che avverrà il 16 dicembre, giorno di pagamento dell’ultima rata di Imu e Tasi.
Questo annuncio è arrivato in seguito alla sua bocciatura da parte dell’UE, che dice: “È ben noto che il Consiglio ha raccomandato che l’Italia sposti sugli immobili ed i consumi il carico fiscale che grava su lavoro e capitali”. Una dichiarazione che ha il sentore di un divieto da parte dell’Unione Europea.

Anche le risposte degli organi economici del nostro Paese non si sono fatte attendere, Bankitalia e la Corte dei Conti.
Ignazio Visco, Governatore della Banca d’Italia e portavoce del pensiero comune delle tre identità sopraccitate, è stato intervistato a tal proposito pochi giorni giorni fa dal quotidiano Il Foglio. Riportiamo una sintesi delle sue parole: secondo il Governatore la casa rimane un asset su cui è giusto mantenere una tassazione per due motivi: la casa è un bene immobile, che non si muove e che determina lo status sociale ed economico del cittadino; attorno alla casa ruotano i servizi pubblici che vanno comunque finanziati. Potrebbe essere un’idea semplificare e stabilizzare le imposte sulla casa, viste le modifiche degli ultimi anni che comunque hanno pesato, in termini di denaro, sulle casse dello Stato e, di conseguenza, sulle tasche dei cittadini.

In difesa del premier Renzi è arrivato il commento di Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia: “C’è da rimanere sconcertati”, dice. “Le agenzie di stampa rendono noto che fonti europee non meglio identificate avrebbero espresso contrarietà agli annunci del presidente Renzi di prossima riduzione della tassazione sugli immobili. Evidentemente, i danni causati dalla dissennata politica fiscale in atto dal 2012 – che gli italiani toccano con mano ogni giorno –ò non sono visibili da Bruxelles e da una burocrazia Ue lontana dalla realtà”. E ancora: “Confidiamo che il Governo italiano nella sua autonomia, operi per il bene del Paese e inizi al più presto una decisa opera di riduzione della tassazione sugli immobili che, per essere efficace, non dovrebbe essere limitata alla prima casa”.

Un altro sostenitore della manovra renziana è il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan che ha annunciato che sono già state trovate le coperture fiscali per l’eliminazione dell’Imu, una manovra a cui l’Europa non potrà dire di no.
“L’Italia è tra i pochi Paesi dell’eurozona con un deficit sotto il 3% e soprattutto in calo, sicché nel 2016 anche il debito calerà, nonostante un’inflazione più bassa che però non è colpa del governo”, dice Padoan. “Inoltre, grazie all’accelerazione del Pil le stime contenute del Def potranno essere migliorate. Perché mai Bruxelles dovrebbe dire no alla cancellazione delle tasse sulla prima casa?”.
Padoan continua: “L’esigenza di coperture nuove verrà soddisfatta con tagli di spesa, minori costi per interessi sul debito e maggiori introiti fiscali indotti dalla crescita”.

Ricapitolando: cosa verrà tagliato?

L’Imu e la Tasi sulle prime case, l’Imu agricola e dei macchinari imbullonati a terra.

Piccolo memo per chi non è esperto di imposte:

  • Imu: Imposta municipale unica (o propria). È un’imposta del sistema tributario italiano. Si applica sulla componente immobiliare del patrimonio e accorpa l’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), le relative addizionali dovute in relazione ai redditi fondiari su beni non locati, l’imposta comunale sugli immobili (ICI).
  • Tasi: Tassa sui Servizi Indivisibili. Tale imposta riguarda i servizi comunali rivolti alla collettività, come la manutenzione stradale o l’illuminazione comunale.

Quindi, il taglio di queste tasse cosa comporterà?

È piuttosto logico che se lo Stato taglia da una parte, dovrà recuperarne i soldi necessariamente da un’altra, perché i servizi pubblici continueranno ad avere lo stesso costo.
Alcuni economisti dubbiosi hanno già presentato al Governo i calcoli esatti di quanto il taglio andrà a pesare sull’economia italiana: la cifra ammonta a 4,6 miliardi di euro totali.
I primi ad aver presentato questi numeri sono stati gli esperti della Cgia Mestre: le famiglie italiane (circa 19 milioni) risparmieranno in media 204 euro annui.
Per i proprietari di immobili di categoria A2 (abitazione civile) il risparmio sarà di circa 227 euro all’anno, per quelle A3 (abitazioni di tipo economico) di 120 euro. Ma andrà molto meglio a chi possiede una casa di lusso come prima casa: il risparmio sarebbe di ben 1.830 euro per ogni immobile. Ancora più risparmio sarà per i proprietari di un castello il cui portafogli proteggerà con cura una cifra pari a 2.280 euro all’anno.

Ora, la domanda è: è solo un caso che i beneficiari di questa nuova manovra siano solo e soltanto i più abbienti del Paese?

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