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RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO PUBBLICO: ACCORDO ANCE – ANCI – ENEA

L’accordo tra Anci, Ance ed Enea ha come obiettivo la riqualificazione degli edifici della Pubblica Amministrazione per migliorare l’efficienza energetica e la sicurezza antisismica e idrologica del territorio.

Cosa significa riqualificare?
La riqualificazione energetica di un edificio comporta tutta una serie di operazioni, tecnologiche e gestionali, volte al miglioramento della qualità prestazionale delle costruzioni esistenti dal punto di vista dell’efficienza energetica. In pratica si tratta di razionalizzare i flussi energetici che intercorrono tra il sistema edificio e l’ambiente esterno.

Anche se ormai sentiamo parlare sempre più spesso di interventi di riqualificazione, non tutti conoscono le reali finalità di questo tipo di interventi che meritano una descrizione un po’ più approfondita. Prima di tutto, la riqualificazione energetica permette di contenere i consumi di energia e ridurre le emissioni inquinanti e il conseguente impatto sull’ambiente. Attraverso questi interventi è possibile ottimizzare la gestione dei servizi energetici e utilizzare in maniera razionale le risorse, sfruttando le fonti energetiche rinnovabili che vanno a sostituire i combustibili fossili. Non meno importante è l’aspetto del comfort degli ambienti di vita interni, che attraverso la riqualificazione energetica possono migliorare notevolmente. Prima di effettuare un intervento di riqualificazione energetica andrebbero valutate le opportunità di miglioramento attraverso una diagnosi energetica che metta in evidenza le opere in grado di garantire un retrofit vantaggioso.
Si va ad intervenire sia sul sistema tecnologico sia sulla gestione energetica dell’edificio migliorando le prestazioni dell’involucro edilizio, mediante l’incremento dell’isolamento termico, la sostituzione dei serramenti, l’installazione di sistemi di schermatura solare idonei etc.; si vanno a sostituire i componenti degli impianti di climatizzazione invernale e di illuminazione obsoleti con altri energeticamente più efficienti e meno impattanti sull’ambiente in termini di emissioni prodotte; mentre per la produzione di energia elettrica e termica è possibile sfruttare l’energia solare gratuita mediante l’installazione di pannelli fotovoltaici e collettori solari; per quanto riguarda i diffusi impianti di condizionamento, responsabili dell’aumento dei consumi elettrici e quindi anche delle bollette, è possibile ridurne la diffusione attraverso la corretta gestione della ventilazione naturale e del raffrescamento passivo; inoltre vengono anche installati sistemi di contabilizzazione individuale dell’energia utilizzata per la sensibilizzazione all’utilizzo dei consumi.

Risparmio energetico senza rinunciare all’estetica
Lo studio del risparmio energetico è in rapidissima e continua evoluzione e ogni giorno vengono analizzate e scoperte nuove tecnologie in grado di migliorare le prestazioni energetiche degli edifici salvaguardando l’ambiente. Basti pensare agli studi effettuati dall’Università Milano-Bicocca in collaborazione con il Laboratorio nazionale di Los Alamos (Usa) che stanno permettendo di sviluppare particolari e semplici lastre di plexiglass ricoperte da particolari nanoparticelle fluorescenti capaci di captare e concentrare la luce del sole, producendo energia pulita mantenendo la bellezza estetica degli edifici. L’edificio ricoperto con questo particolare materiale si trasformerebbe in un generatore di energia green. In questo modo no sarà necessario l’impianto fotovoltaico ma saranno le finestre stesse dell’edificio veri e propri elementi fotovoltaici senza cospicui aumenti di costo e senza rinunciare all’estetica architettonica delle costruzioni, anzi il design potrà essere valorizzato attraverso la scelta di forme e colori differenti. La strada per il futuro quindi è tracciata e la concezione del risparmio energetico e dell’utilizzo delle fonti rinnovabili si sta facendo sempre più spazio nella mentalità degli italiani.

Riqualificazione degli edifici pubblici italiani
Ormai è risaputo che il patrimonio immobiliare del nostro Paese, soprattutto quello degli edifici pubblici, è alquanto datato e purtroppo non gode di ottima salute. Basti pensare agli edifici scolastici, ospedalieri o che ospitano gli enti pubblici che necessitano di urgenti interventi di ristrutturazione, al punto da spingere molti Comuni italiani ad attivarsi singolarmente per rendere più sicuri ed efficienti gli ambienti pubblici frequentati dai cittadini. Proprio per far fronte a questa situazione il Presidente ANCE (Associazione Nazionale dei Costruttori Edili), Paolo Buzzetti, il Presidente ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), Piero Fassino e il Commissario dell’ENEA (Ente per le Nuove Tecnologie l’Energia e l’Ambiente), Giovanni Lelli, hanno sottoscritto un accordo per mettere a punto lo studio e la progettazione di interventi di riqualificazione del complesso edilizio della Pubblica Amministrazione, che soprattutto a causa degli eventi sismici e idrologici degli ultimi anni si sono resi quantomai prioritari.

L’obiettivo è quello di riqualificare non solo gli edifici, ma interi quartieri e aree urbane attraverso interventi di innovazione tecnologica e l’applicazione dei più evoluti modelli di Smart City. Si tratta di interventi volti, non solo alla messa in sicurezza antisismica e idrologica del territorio quindi, ma anche all’innovazione di alto livello attraverso il miglioramento dell’efficienza energetica e l’utilizzo delle energie rinnovabili.

In particolare, attraverso la collaborazione tra ANCI ANCE e ENEA verranno avviate iniziative pilota che faciliteranno interventi di riqualificazione energetico-ambientale degli edifici scolastici di alcune Regioni, ma anche di spazi urbani di aggregazione sociale. Come sottolinea l’ENEA “Queste collaborazioni vogliono essere emblematiche di una più vasta azione da estendere all’intero Paese per la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente”.

L’ENEA in particolare fornirà il supporto tecnico-scientifico per analizzare la pericolosità e il rischio sismico delle aree urbane, anche attraverso la predisposizione di reti accelerometriche, il monitoraggio e lo studio dei dati sul comportamento sismico degli edifici allo scopo di progettare interventi di adeguamento sismico che prevedono l’applicazione delle tecnologie più all’avanguardia. Verrà fornita anche una consulenza riguardo al riconoscimento e al censimento dei fenomeni alluvionali e delle frane e alla valutazione della loro pericolosità e del rischio idrologico. Uno degli scopi della collaborazione è anche quello di fornire ai tecnici delle imprese e della Pubblica Amministrazione le conoscenze maturate nel corso delle attività.

L’ANCE, fortemente radicata sul territorio nazionale, promuoverà presso i propri associati la concreta possibilità di attuare iniziative e interventi volti al miglioramento dell’efficienza energetica, della sicurezza sismica ed idrologica, ponendo le condizioni per l’effettiva replicabilità degli interventi.

L’ANCI da parte sua si occuperà di facilitare il processo di sensibilizzazione ed accrescimento delle conoscenze e delle competenze delle Amministrazioni Comunali, effettuando un lavoro di integrazione dei risultati ottenuti dalle attività messe in atto con il presente accordo con quelli ottenuti dall’Osservatorio nazionale ANCI Smart Cities.

Il GSE per la riqualificazione della Capitale
Sempre in tema di riqualificazione degli edifici pubblici, il 27 marzo il sindaco di Roma Ignazio Marino e il Presidente e Amministratore delegato del Gse (Gestore dei Servizi Energetici), hanno firmato la prima convenzione volta a definire un piano di efficientamento energetico degli edifici comunali e delle scuole romane, promuovendo la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie, anche allo scopo di sostenere la nascita di specifiche filiere produttive locali della green economy. Grazie alla collaborazione con questa società che gestisce i sistemi incentivanti delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica in Italia, verranno inoltre realizzati sul territorio della capitale progetti mirati allo sviluppo della sostenibilità ambientale e a promuovere percorsi formativi e didattici sul tema delle energie e dei meccanismi di sostegno.

Come ha sottolineato il Sindaco della Capitale “La firma di questo protocollo, il primo in Italia, permetterà a Roma Capitale di abbattere i costi di gestione dei suoi immobili, di ridurre l’inquinamento atmosferico e ottenere un considerevole risparmio energetico. L’accordo modificherà l’appalto che assicura il riscaldamento a circa 2000 edifici pubblici comunali. Una nuova concezione che avrà ripercussioni positive sull’ambiente e sulla vita dei romani con progetti specifici che consentiranno un risparmio per le casse comunali anche del 40%”.

Saranno oggetto di opere di riqualificazione 1841 edifici comunali, di cui 160 asili nido, 790 scuole, 180 uffici e 173 edifici di Edilizia Residenziale Pubblica. Gli interventi consisteranno nel cambio degli infissi, nella realizzazione del cappotto termico, nell’installazione di pompe di calore e di sistemi che sfruttano l’energia del sole.

Sempre a dimostrazione del fatto che ci stiamo muovendo verso l’utilizzo delle energie rinnovabili e la tutela dell’ambiente, il 4 aprile è stato varato dal Consiglio dei ministri il decreto legislativo volto a recepire la direttiva Ue 2012/27 sull’efficienza che prescrive il taglio del 20% dei consumi di energia primaria entro il 2020. A tal scopo verrà predisposto un plafond di 800 milioni di euro da qui al 2020 per la riqualificazione energetica degli edifici della Pubblica Amministrazione e degli immobili residenziali che andrà anche a sostegno dell’efficienza delle aziende ad alto consumo di elettricità. Per tali interventi verrà utilizzato anche il Fondo nazionale per l’efficienza energetica del ministero dello Sviluppo economico che agirà sia per la concessione di garanzie che per l’erogazione di investimenti.

Degli 800 milioni di euro disponibili verranno destinati 355 milioni di euro di contributo a fondo perduto per migliorare l’efficienza degli immobili della Pubblica Amministrazione centrale, quindi esclusi ospedali e scuole. Dovrà essere obbligatoriamente riqualificato il 3% annuo della superficie degli edifici, esclusi gli immobili inferiori a 500 mq., limite che dal 9 luglio 2015 scenderà a 250 mq., quelli vincolati e i luoghi di culto. Nel caso in cui gli obiettivi non vengano raggiunti verranno attivate procedure di infrazione da parte di Bruxelles, quindi saranno fondamentali per monitorare i risultati ottenuti le misurazioni effettuate dall’ENEA riguardo ai consumi degli edifici della Pa.

350 milioni di euro provenienti dal Fondo rotativo del Mise saranno destinati a finanziare interventi di riqualificazione su edifici residenziali, comprese case popolari, da parte di Esco e imprese. Ulteriori 7 milioni di euro verranno utilizzati per azioni di informazione e formazione. Le grandi imprese e le aziende energivore dovranno adottare un audit energetico entro la fine del 2015, mentre le piccole e medie imprese non avranno obblighi ma saranno incoraggiate ugualmente, attraverso 70 milioni di cofinanziamenti, a percorrere la strada dell’efficientamento energetico. Come ha sottolineato il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guida: “Consumare meno e meglio: un’economia più efficiente sotto il profilo energetico è la chiave di volta per rilanciare la crescita economica e favorire la creazione di nuovi posti di lavoro connessi alla diffusione di soluzioni tecnologiche innovative”. Interessante anche lo spunto di riflessione del ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti “se pensiamo che il consumo degli edifici pubblici è pari al 18% di quello generale dello Stato, si comprende come acquisisca assoluto rilievo già il solo obiettivo di ‘ambientalizzazione’ del nostro patrimonio pubblico immobiliare”.

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