Con l’approvazione del Decreto Rilancio, diventano operativi i vantaggi e le offerte per rendere le case più sicure dal punto di vista dei consumi energetici. Si tratta degli incentivi proposti dai sistemi Ecobonus 2020 e Sismabonus 2020, che rientrano nel pacchetto degli interventi sulla casa.
Per accedere alle detrazioni previste dal Decreto Rilancio in materia di efficientamento energetico e adeguamento antisismico delle abitazioni, i contribuenti hanno 18 mesi di tempo. Infatti, a decorrere dal 1° luglio e fino al 31 dicembre 2021, i soggetti fiscali potranno beneficiare di un vasto bacino di iniziative promosse dal governo per rilanciare il settore edilizio.
Questi strumenti sono stati completamente rivisti rispetto al passato; e sarebbero in grado di smuovere investimenti che, secondo stime avanzate dall’Ufficio studi Gabetti, potrebbero sfiorare anche quota 7 miliardi di euro.
Di seguito analizzeremo punto per punto i criteri e le norme per avere accesso ai bonus di riqualificazione energetica o per le migliorie alla classe sismica.
Come cambia l’Ecobonus dopo il Decreto Rilancio.
Il termine Ecobonus identifica gli incentivi previsti per gli interventi volti al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici. Prima del Decreto Rilancio, l’Ecobonus consentiva una detrazione del 65% recuperabile in rate spalmabili in 10 anni. La normativa prevedeva la possibilità di accedere all’Ecobonus solo se gli interventi riguardavano la coibentazione tecnica degli edifici e si sostituiva una vecchia caldaia. Per tutti gli altri tipi di lavori, il bonus stabiliva un’aliquota del 50%.
Con il decreto legge del 12 maggio 2020, l’Ecobonus assume un formato maxi e permette di avere accesso a una detrazione del 110%. Ma a condizione che si realizzi almeno uno dei seguenti lavori:
- Isolamento a cappotto dell’edificio;
- Sostituzione della vecchia caldaia con una condensazione o a pompa di calore.
Soddisfatto questo requisito, il maxi-incentivo da Ecobonus taglia i ponti col passato e diventa applicabile anche:
- A tutti gli interventi di riqualificazione energetica;
- All’installazione di pannelli solari o fotovoltaici;
- Al rifacimento delle facciate;
- Alla sostituzione degli infissi.
Dunque, il super-bonus da efficientamento energetico parifica e ingloba tutte le tipologie di lavori… Dagli interventi in facciata all’installazione di un impianto fotovoltaico, fino a comprendere anche la sostituzione delle finestre.
Come cambia il Sismabonus 2020 con l’introduzione del Decreto Rilancio.
Il Sismabonus consiste nell’agevolazione fiscale che è possibile ottenere quando i lavori volti a ottenere un miglioramento strutturale dell’edificio rendendo le costruzioni antisismiche e vengono eseguiti nelle aree con classificazione sismica da 2 a 4.
Prima del Decreto Rilancio, era possibile ottenere una detrazione del 70% se i lavori permettevano di migliorare la classe sismica di un punto e del 75% se l’edificio avanzava di due classi. Se, poi, la ristrutturazione riguardava anche le parti comuni dei condomini, la detrazione saliva all’80% se si guadagnava una classe e all’85% se si guadagnavano due classi.

Ristrutturare casa: Ecobonus e Sismabonus 2020, tutte le norme d’accesso
Con l’approvazione del decreto di maggio, il Sismabonus 2020 cambia radicalmente. Ora, infatti, qualsiasi tipologia di intervento strutturale volto a incrementare la classe sismica degli edifici, comporterà una detrazione fiscale pari al 110%.
Ciascun condomino potrà decidere in autonomia se trasferire la detrazione all’impresa appaltatrice dei lavori, a soggetti privati, banche, intermediari finanziari e pubbliche amministrazioni.
Come ottenere l’Ecobonus e il Sismabonus 2020.
Per quanto riguarda la fruizione del bonus, in sede di dichiarazione dei redditi, sarà possibile ottenere una detrazione fiscale in 5 rate di pari importo. Le novità dell’Ecobonus e del Sismabonus 2020 investono anche la cessione del credito e lo sconto in fattura.
Il decreto legge 4 giugno 2013 in materia di Ecobonus e Sismabonus prevedeva che, in caso di interventi di efficientamento energetico e miglioramento della sicurezza sismica, la detrazione spettante potesse essere ceduta ai fornitori o ai soggetti privati. In questo modo, poteva ottenere uno sconto in fattura solo chi optava per interventi di ristrutturazione di primo livello sulle parti comuni dei condomini e per una cifra complessiva pari o superiore a 200 mila euro.
La possibilità di cedere il credito alle banche era riservata ai soli soggetti incapienti, e cioè coloro che, nell’anno di riferimento, avevano diritto a detrazioni fiscali più alte rispetto alle imposte da pagare. Con il Decreto Rilancio, invece, tutti i contribuenti e non solo gli incapienti potranno cedere il credito alle banche o alle imprese esecutrici dei lavori.
Anche lo sconto in fattura viene rivalutato, annullando tutte le condizioni per richiederlo. Infatti, qualsiasi contribuente potrà usufruire di uno sconto immediato in fattura pari al costo dei lavori da parte dell’impresa.
Seguendo questa via, è l’impresa titolare dei lavori di ristrutturazione ad anticipare il costo dei lavori. Essa, a sua volta, riceve un credito di imposta del 110%, che potrà essere passato illimitatamente a banche o altri soggetti finanziari.
Le procedure per attivare l’Ecobonus e il Sismabonus 2020.
Vista l’implicazione delle detrazioni fiscali, l’unico modo per pagare le fatture è il bonifico parlante, il quale specificherà il committente dei lavori e il soggetto beneficiario.
Qualora i lavori riguardassero l’efficientamento energetico, occorrerà inviare la documentazione tecnica che comprovi e certifichi la corrispondenza delle modifiche alla normativa richiesta.
Ai tecnici abilitati spetterà sia il compito di valutare che la documentazione risponda ai criteri previsti, sia che i lavori siano stati pagati a un prezzo congruo. In questo passaggio, si avrà anche la verifica da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Alcune criticità dell’Ecobonus e del Sismabonus 2020.
Nel caso in cui il committente richieda lo sconto in fattura, l’azienda appaltatrice provvederà ad anticipare i costi dei lavori dietro cessione del credito d’imposta da parte dell’ordinante. I dubbi più importanti relativi al Decreto Rilancio così confezionato riguardano proprio questo passaggio. Non è ben chiaro come sia possibile che un’impresa esecutrice, soprattutto se medie e piccole, possa accettare uno sconto in fattura visto che, in una fase post Covid-19, si punta tutto ad avere una liquidità immediata.
Il rischio, dunque, è che si possa incorrere in un blocco dei cantieri, allungando inevitabilmente i tempi della ripresa economica.