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SCIA UNIFICATA, FUMATA BIANCA: ATTIVA DA GENNAIO 2017

È stata approvato in via definitiva il decreto che definisce la nuova SCIA unificata, identica per tutta Italia, che ha l’obiettivo di velocizzare notevolmente i tempi di inizio attività.

Dopo un difficile travaglio, è ufficialmente definita la nuova SCIA unificata, norma che sarà attiva dal 1° Gennaio 2017. Tutto è specificato dal decreto sulla semplificazione della SCIA, attuato all’interno della Riforma della Pubblica Amministrazione (PA), tramite la Legge 124/2015, fortemente voluta dal Ministro Madia, che il 15 Giugno scorso ha finalmente ricevuto il via libera definitivo dal Consiglio dei Ministri. Soddisfatta il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ha dichiarato: “La Scia unica rappresenta una nuova stagione di diritti per cambiare davvero il rapporto tra il cittadino e la Pubblica Amministrazione ”.

La novità assoluta è che i nuovi modelli, che saranno presentabili online alle diverse Amministrazioni Pubbliche, saranno uniformi, ovvero uguali, per tutta Italia, senza nessuna eccezione, e le stesse PA dovranno rispondere con determinate tempistiche, decisamente più brevi. Questa riforma costituirà una semplificazione notevole del rapporto con le PA per i professionisti, che potranno operare più agevolmente in diverse città, senza bisogno di confrontarsi con procedure burocratiche e modelli sempre differenti, ma anche per le stesse Amministrazioni tra loro.

La nuova SCIA Unificata.

Il decreto, come detto attivo solo dal 1° Gennaio 2017, stabilisce che: una volta presentata la Segnalazione Certificata di Inizio Attività, la SCIA appunto, che potrà essere inviata anche online, si possano iniziare immediatamente i lavori in considerazione, salvo non siano richieste, per tali lavori, altre autorizzazioni o titoli espressi.

Il provvedimento di sospensione, invece, sarà adottato per i casi di dichiarazione mendaci, ovvero falsa dichiarazione o autocertificazione erronea, o nei casi di coinvolgimento di interessi sensibili, come ad esempio l’ambiente o il paesaggio.

Cosa cambia per la Pubblica Amministrazione.

Dal 15 Giugno al 31 Dicembre 2016, le Pubbliche Amministrazioni avranno, dunque, un periodo di transizione, in cui dovranno prendere tutti i provvedimenti del caso, per adeguarsi a questo nuovo funzionamento della SCIA. Dopo il 1° Gennaio 2017, invece, quando si entrerà nel vivo della riforma, gli uffici pubblici non potranno più fare richieste aggiuntive rispetto ai soli documenti indicati nella SCIA, o già in possesso di altre Amministrazioni: è questa la grande novità, che porterà anche ad una notevole accelerazione dei tempi d’attesa per l’inizio dei lavori. Le PA, inoltre, dovranno rilasciare una ricevuta in cui dovranno indicare i tempi di risposta o il momento a partire dal quale si potranno calcolare i termini per la formazione del silenzio assenso.

Il professionista che intende intraprendere dei lavori o aprire un’attività d’impresa, dovrà quindi solo presentare un’unica SCIA allo sportello unico dell’amministrazione interessata, che avrà poi essa stessa il compito di trasmettere la richiesta alle altre PA, nel caso esse siano interessate dai lavori che verranno compiuti o nel caso in cui siano necessarie altre autorizzazione o altre verifiche preventive. Nel caso in cui si dovesse rendersi necessaria una Conferenza di Servizi, l’istituto della legislazione italiana di semplificazione amministrativa dell’attività della pubblica amministrazione, i termini per la convocazione della stessa decorreranno dal rilascio di tutti i provvedimenti richiesti.

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I moduli unificati.

I nuovi moduli aggiornati, unificati per tutta Italia, saranno pubblicati sui siti delle varie amministrazioni e dovranno, necessariamente, contenere indicazioni del domicilio digitali della stessa, ciò i recapiti per le comunicazioni con la PA.

Nei siti delle Pubbliche Amministrazioni, saranno inoltre indicati i casi in cui è possibile un’autocertificazione di “stati e qualità personali”, quali per le asseverazioni dei tecnici abilitati e in quali le dichiarazioni di conformità, da allegare alla nuova SCIA unificata.

In caso di inadempienza, da parte dei Comuni, interverranno direttamente le Regioni, e se necessario addirittura lo Stato. In questo modo si vuole evitare che, l’eventuale inerzia di alcuni amministratori, possa rallentare oltremodo o direttamente bloccare il processi di semplificazione.

SCIA 2.

Attenzione però, esistono casi in cui non basta il silenzio assenso della PA, ma serve un titolo espresso: per questi casi interviene una diversa procedura, la SCIA 2. Attualmente non ci sono ancora ulteriori dettagli che specifichino questa diversa procedura e si rimanda a un provvedimento ministeriale di coordinamento fra le diverse norme. Presumibilmente, sarà sempre un decreto attuativo a stabilire con precisione quali sono i casi in cui si può utilizzare la nuova SCIA semplificata e quali continuano a richiedere un’autorizzazione, la SCIA 2.

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