AL VIA IL BONUS GAS.
Mentre dopo un anno di cali tornano a salire le tariffe del gas (si stima tuttavia un +2,8%), arrivano buone notizie per le famiglie: diventa operativa una nuova misura sociale a tutela della spesa energetica relativa al gas. Lo scorso anno era stata la volta del bonus per l’energia elettrica. Si tratta ora di un aiuto riservato ai nuclei familiari in difficoltà economica o famiglie numerose, introdotto dal Ministero dello Sviluppo Economico e definito nelle modalità applicative dall’Autorità per l’Energia, con la collaborazione dei Comuni.
Questa agevolazione prevede uno sconto annuo del 15% circa sulla bolletta del gas naturale a seconda della numerosità della famiglia e del tipo di consumo. Il bonus, inoltre, ha valore retroattivo a tutto il 2009 per le domande presentate entro il 30 aprile 2010 ed è rinnovabile di anno in anno.
Per fare domanda occorre essere titolari di un contratto diretto di fornitura del gas e di un indicatore ISEE (l’Indicatore di Situazione Economica Equivalente che viene elaborato gratuitamente dai Caf o dai commercialisti), non superiore a 7.500 euro indistintamente per le famiglie, mentre nel caso di famiglie con piu’ di tre figli a carico, l’ISEE potrà arrivare fino a 20.000 euro. Il bonus puo’ essere richiesto anche da coloro che utilizzano impianti di riscaldamento condominiali, ovviamente a gas naturale, i quali anziché vedere una riduzione della bolletta potranno ritirare il bonus presso gli sportelli delle Poste Italiane.
Per venire incontro alle richieste di informazioni, l’Autorita’ per l’energia ha attivato un call center al numero verde 800.166.654.
VISURE CATASTALI ORA ANCHE ALLA POSTA.
Si scioglie un altro nodo burocratico grazie a questa iniziativa che pare essere efficace. Da poche settimane i certificati catastali hanno cominciato ad essere disponibili presso 5.740 uffici postali dotati di “Sportello Amico”.
La novità, nata dall’accordo tra Poste Italiane e Agenzia del Territorio, consentirà di richiedere ed ottenere le visure catastali, utilizzando il proprio codice fiscale o gli elementi identificativi degli immobili, come il foglio, la particella o il subalterno. Il certificato si ottiene al momento stesso della richiesta, senza necessità di ripresentarsi allo sportello ed il costo del servizio è di 10 euro.
Un documento che, va ricordato, consente di conoscere i dati anagrafici del soggetto intestatario dell’immobile (terreno o fabbricato), la rendita catastale e l’ubicazione degli immobili. Informazioni preziose per la regolarità della proprietà immobiliare e per gli adempimenti fiscali.
La visura catastale è, quindi, un documento essenziale per la compravendita di immobili.
ASCENSORI, BISOGNERA’ ADEGUARSI ALLA NUOVA NORMATIVA.
Sono ancora insufficienti gli adeguamenti effettuati, tant’è che il Ministero per lo Sviluppo Economico sollecita e ricorda i rischi amministrativi in cui si incorre.
Stiamo parlando del decreto sulle nuove regole per migliorare la sicurezza degli ascensori, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nell’agosto 2009. L’obiettivo è quello di adeguare allo stesso livello di sicurezza tutti gli ascensori in uso sul territorio italiano, molti dei quali obsoleti.
Nel giro di cinque anni tutti gli impianti installati entro il 24 giugno 1999 dovranno essere sottoposti ad un’analisi dei rischi. Il mancato adeguamento a tali misure comporterà l’impossibilità di tenere in uso l’impianto.
I destinatari dell’obbligo sono i proprietari degli impianti, amministratori, associazioni di piccoli proprietari immobiliari; imprese che effettuano manutenzione, riparazione e ammodernamento di ascensori; ASL e Ispettorato del lavoro. Per valutare la situazione di rischio si deve richiedere una verifica straordinaria dell’impianto. La verifica va fatta: entro il 1 settembre 2011 per gli ascensori installati prima del 15 novembre 1964; entro il 1 settembre 2012 per gli ascensori installati prima del 24 ottobre 1979; entro il 1 settembre 2013 per gli ascensori installati prima del 9 aprile 1991; entro il 1 settembre 2014 per gli ascensori installati prima del 24 giugno 1999.
Queste scadenze ad una prima lettura sembrano più che comode, tuttavia bisogna considerare che l’analisi dei rischi potrebbe determinare la necessità di lavori di adeguamento più o meno pesanti, coi relativi tempi di gestione (due assemblee, preventivi, incarico e lavori, certificazione). Sarebbe bene quindi, specie per quegli immobili o condomini che devono adempiere entro il 2011, dare avvio all’iter già nel corso di quest’anno.
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