I casi Cirio e Parmalat spingono i prezzi del mattone
Continuano a crescere i prezzi delle case nel primo semestre 2004. Nei primi tre mesi dell’anno il mercato ha registrato una crescita media dei prezzi del 3,7% circa, mentre nel secondo trimestre l???incremento è stato del +7,6%. Rispetto ad una stima del 5-6% di crescita del valore degli immobili, nel primo semestre 2004 rispetto al secondo semestre 2003, i prezzi sono cresciuti del 5,8% per il taglio piccolo (mono-bilocale), del 6% per le abitazioni di taglio medio (trilocale) e dell’8,5% per la tipologia grande (4 o più vani).
E??? quanto ha rilevato il Centro Studi Toscano secondo cui, dopo i tracolli finanziari Cirio e Parmalat, gli italiani hanno indirizzato le proprie scelte di investimento verso il mercato immobiliare, percepito dal 25,5% degli investitori (secondo un sondaggio svolto nel gennaio 2004 dalla Toscano) come la forma più sicura in cui concretizzare i risparmi.
Il motivo del maggiore incremento dei prezzi del secondo trimestre 2004 rispetto al primo, spiega il rapporto, ”è legato ad una attesa iniziale sulla scelta della migliore forma di investimento dopo i casi Cirio e Parmalat (riferito al periodo gennaio-marzo) e ad una successiva consapevolezza e reale presa di coscienza di investire nel mercato immobiliare, ritenuto il più affidabile e sicuro rispetto ad altre forme di investimento, nel periodo aprile-giugno”.
Rispetto alle diverse aree territoriali italiane, al Nord il maggiore incremento dei prezzi si registra nel taglio piccolo, con una crescita del 4,6%. Questa tipologia immobiliare rappresenta la più richiesta dai nuclei familiari ristretti, tipici del Nord, dai single e da chi sceglie di investire nel mercato immobiliare i propri risparmi.
Al Centro la tipologia che ha fatto registrare il maggior rialzo è il taglio medio, con un incremento dei prezzi del 6,8% circa, dovuto alla diversa composizione della famiglia media in questa parte d’Italia, un po’ più numerosa (almeno 1 componente in più) rispetto al Nord.
Al Sud il maggiore incremento dei prezzi lo hanno fatto registrare le abitazioni di taglio medio-grande (del 7% circa), considerate le più adatte alle famiglie numerose, tipiche del Sud.
Le grandi città del meridione, conclude il rapporto, sono state trainanti rispetto a tutto il panorama del Mezzogiorno: il maggiore incrementodei prezzi si è registrato a Napoli, Palermo e Bari, fenomeno giustificato dal fatto che, in maniera differita rispetto al Centro – Nord, sta avvenendo quella crescita dei valori immobiliari cominciata tempo fa nel resto d’Italia.
(Fonte: Miaeconomia)