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CASA UTILITIES: notizie flash dal mercato privato e sulle case pubbliche

Le più importanti news riguardanti il mondo della casa spiegate in modo chiaro e semplice.

#cittaportale#

NOTIZIE FLASH dal mondo immobiliare.

La situazione del mercato privato.
Diminuiscono i mutui accesi, si riduce il numero di «acquisti», aumentano i tempi di vendita (fino a 6 mesi) e i prezzi delle case restano più o meno stabili. Risente della situazione di «crisi» e dell’allarme inflazione anche il mercato immobiliare (in termini di fatturato, il 6% del Prodotto interno lordo). Gli italiani sono sempre meno propensi all’acquisto come dimostra l’ultimo studio presentato da Nomisma: per es. nel 2007 ci sono state 4,6% compravendite in meno rispetto al 2006, oltre ad un decremento dell’1,2% nell’erogazione dei mutui. I prezzi nel 2008 sono scesi in media dello 0,8, per quanto l’analisi sia ancora in attesa dei dati di consuntivo.
La situazione, dal punto di vista matematico, avrebbe dovuto generare un calo sensibile dei prezzi, ma il mercato immobiliare italiano, solido e tradizionale, in fine dei conti tiene.
Appare oggi un buon momento per cercare casa: selezionarla con calma, far leva sui fattori di crisi per fare affari interessanti, in modo da essere coperti qualora un calo dei prezzi dovesse aggiungersi alla crisi attuale..

In arrivo 20.000 case pubbliche.
Il ministro dell’economia, Giulio Tremonti, ha illustrato le linee direttrici dello schema del disegno di legge della Finanziaria 2009 che verrà approvato, nella sua versione definitiva, a settembre contestualmente al disegno di legge di bilancio.
Il piano del governo in materia di casa prevede la realizzazione di 20 mila nuovi alloggi per il 2009. Con il piano casa “prevediamo di partire già dal prossimo anno con 20 mila nuovi alloggi con il modello delle social houses”, ha detto Tremonti nel corso della recente conferenza stampa a Palazzo Chigi. Il ministro è tornato a difendere la più che discussa Robin Tax, che farà entrare nelle casse dello Stato circa 4 miliardi di euro, affermando che sono “soldi che non si mettono in tasca ma servono a evitare ulteriori tagli alla spesa sociale”.

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