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Tasse sugli immobili

BOLLETTINI PRECOMPILATI TASI: Molti Comuni non sono attrezzati

Mentre si attende la Local Tax per il 2016, per la Tasi 2015 arriva la beffa dei bollettini precompilati con l’importo esatto da versare. Il contribuente può farne richiesta ma tanti Comuni non sono in grado di spedirli a casa.

Per la riforma delle imposte sulla casa, finalizzata a semplificare attraverso la Local Tax il sistema di tassazione immobiliare senza appesantire ulteriormente i contribuenti, si dovrà attendere il 2016. Per il 2015, invece, sarà necessario armarsi ancora di tanta pazienza e calcolatrice per districarsi nei caotici calcoli di Imu e Tasi, i cui acconti sono previsti per il 16 giungo. Anche se i due balzelli sono sostanzialmente immutati rispetto all’anno scorso, il rischio di nuove complicazioni riguarda i bollettini per il pagamento della Tasi.

Il comma 689 della legge 147/2013, la legge di Stabilità approvata dal governo Letta, prevedeva per il 2015 “l’invio di modelli di pagamento preventivamente compilati da parte degli enti impositori”. La norma, però, rimanda a un successivo decreto ministeriale e in seguito ad una lunga serie di modifiche si arriva alle legge 89 del 2014 che impone ai Comuni “la massima semplificazione degli adempimenti dei contribuenti” rendendo così “disponibili i modelli di pagamento preventivamente compilati su loro richiesta, ovvero procedendo autonomamente all’invio degli stessi modelli”.

Quindi, in teoria, i Comuni avrebbero dovuto inviare a casa i bollettini precompilati della Tasi, ma date le difficoltà, il compromesso raggiunto prevede che nel caso in cui un contribuente chieda al proprio Comune di ricevere il bollettino della Tasi a casa, l’amministrazione sarà tenuta a soddisfare la richiesta. Manca poco più di un mese alla prima scadenza, in programma per il 16 giugno, e la maggior parte dei Comuni non si è ancora attrezzata per rispettare le consegne. Forse puntano sul fatto che, lo scorso anno, i cittadini hanno provveduto autonomamente al conteggio dell’importo da versare, o forse a causa del fatto che i Comuni stanno ancora aspettando il decreto enti locali che, tra le altre cose, dovrà ricostituire il fondo per compensare le amministrazioni che hanno subito un calo del gettito in seguito al passaggio dall’Imu allaTasi.

Indipendentemente dalle motivazioni, nel caso in cui i contribuenti dovessero richiedere il bollettino in massa, è facile immaginare l’esito disastroso della impreparazione dei Comuni a soddisfare le richieste: lunghe file ai Caf, ritardi e rischio di non essere in grado di versare l’imposta entro il 16 giugno, quando andranno in scadenza gli acconti di Tasi e Imu. Quasi sicuramente, nella maggior parte dei casi, il primo versamento andrà calcolato con le aliquote 2014, mentre l’eventuale conguaglio con le nuove aliquote, sarà previsto in occasione della seconda e ultima rata che andrà in scadenza il 16 dicembre.

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