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Tasse sugli immobili

CAOS MINI IMU: Ecco le soluzioni del Governo al pasticcio tecnico

L’extragettito generato dai Comuni che hanno optato per l’aumento dell’aliquota Imu oltre lo 0,4% sarà compreso tra i 200 e i 400 milioni: minaccia Mini Imu nel caso in cui il Governo non riesca a reperire le risorse necessarie per la copertura.

Il Decreto del Governo che abolisce la seconda rata Imu sulla prima casa prevede la restituzione ai Comuni del mancato gettito sulla base dell’aliquota standard dello 0,4% più il 60% dell’eventuale maggiorazione. Il restante 40% rimane a carico dei cittadini che vedono tornare la minaccia di una Mini Imu complicata da calcolare, ma soprattutto difficile da digerire per i contribuenti a cui era stata promessa la cancellazione dell’imposta.

I Comuni hanno tempo fino al 9 dicembre per pubblicare le modifiche dell’aliquota Imu 2013, quindi ancora non si ha la cifra esatta necessaria per la copertura dell’intero extragettito. Per sventare la minaccia Mini Imu, operazione indispensabile per evitare figuracce che mettono a rischio credibilità e fiducia, il Governo deve racimolare circa 150-200 milioni di euro. Si tratta di cifre contenute, ma che riguardano circa 2.700 Comuni italiani, e in caso di mancato reperimento dei fondi necessari i cittadini saranno chiamati a versare la Mini Imu entro il 16 gennaio 2014, scadenza che si andrebbe a sommare alle altre scadenze fiscali previste per quella data.

Ma il Governo sembra avere tutte le intenzioni di risolvere l’inghippo, e una delle soluzioni al vaglio prevede il pagamento della tassa il 16 gennaio per poi restituirla in un secondo momento, ma si tratta di una soluzione poco praticabile che rischia di complicare la situazione già delicata.

L’altra soluzione, più lineare ma non meno complessa, consiste nell’intervenire nell’ambito del dibattito alla Camera sulla Legge di Stabilità per garantire fin da subito le coperture, e secondo i tecnici la manovra per incassare la cifra necessaria è una sola: agire di nuovo sugli acconti fiscali. Ormai quelli Ires e Irap già aumentati sono già stati incassati, quindi resta solamente l’acconto dell’Iva da versare il 27 dicembre, che attualmente ammonta all’88% e che dovrebbe essere innalzato di qualche punto, per poi essere compensato nel 2014. Non ci resta che attendere le decisioni del Governo per risolvere questa incresciosa situazione e salvare la faccia.

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