Ormai le sigle e gli acronimi utilizzati per le imposte sulla casa sono innumerevoli, quindi per fare chiarezza è necessario prima di tutto specificarne il significato e ricordare le scadenze di pagamento che si stanno avvicinando.
A capo di tutte le imposte che riguardano la casa troviamo la IUC: Imposta Unica Comunale che accorpa tutte le imposte su immobili residenziali e commerciali, che accorpa tre componenti: IMU, TARI E TASI.
IMU: Imposta Municipale Unica, l’imposta patrimoniale sugli immobili di ogni genere composta da un’aliquota fissa e da un’aliquota variabile stabilita dal Comune. L’Imu sulla prima casa è stata abolita, quindi dovrà essere versata solamente dai proprietari di seconde case o prime abitazioni di lusso, immobili commerciali e terreni.
TARI: Tassa sui Rifiuti che riguarda i servizi di nettezza urbana. Si tratta di un’imposta variabile in quanto viene stabilita dal Comune di riferimento.
TASI: Tassa sui Servizi Indivisibili offerti dal Comune che anche in questo stabilirà l’aliquota.
La prima scadenza di pagamento è fissata per il 16 giugno, mentre la seconda per il 16 dicembre 2014.
Il carico fiscale sulla casa, secondo Confedilizia, sembra essere uno dei maggiori ostacoli alla ripresa del mercato immobiliare, insieme alle difficoltà di accesso al credito. Nonostante questo, il Documento di Economia e Finanza approvato dal Governo riconferma le imposte sulla casa, nate in via provvisoria con Monti e poi rese definitive da Letta, per altri 3 anni. Ma quale può essere la via per rendere concreto l’interesse degli italiani verso l’acquisto di una casa?
L’ANCE, l’associazione nazionale che riunisce le imprese operanti nel settore edile, ha condotto un’indagine sulla propensione all’acquisto di immobili da parte delle famiglie italiane, per testare la concretezza della ripresa del mercato immobiliare che sembra alle porte. Dai dati emersi si evince che nel 2014 pensano di acquistare o ristrutturare casa il 6,4% della popolazione, si parla di circa 3.200.000 persone. Ma la percentuale degli intervistati arriverebbe quasi a quadruplicare toccando il 24% se il Governo intervenisse su almeno 3 fattori.
La riconferma da parte del Governo delle agevolazioni fiscali è un’ottima iniziativa, ma forse non è abbastanza e sicuramente una importante leva per convincere gli italiani ad acquistare o ristrutturare casa nel 2014 sarebbe l’aumento di tali incentivi fiscali.
Il secondo fattore che potrebbe invogliare i cittadini a comprare casa riguarda l’efficienza energetica degli immobili. Infatti il valore della classificazione energetica degli edifici sembra essersi conquistato un posto nella mentalità degli italiani che sarebbero più propensi all’acquisto se gli immobili sul mercato avessero classi energetiche superiori, che permetterebbero maggiori risparmi sulla gestione quotidiana dell’immobile.
Il fattore forse più importante riguarda invece l’accesso al credito. Dall’analisi dell’ANCE emerge infatti che per rendere davvero concreto l’aumento di interesse verso l’acquisto della casa sono necessarie politiche bancarie che sostengano le famiglie, permettendo un più semplice accesso ai mutui.