Si sa che se tutti pagassero la propria parte di tasse i cittadini onesti non dovrebbero fare i conti con continui aumenti delle tasse, e proprio riguardo a questo argomento ecco che arriva una buona notizia. La lotta all’evasione fiscale ha fatto un altro passo avanti smascherando 492.000 immobili fantasma, case, garage, magazzini, o addirittura intere palazzine e capannoni industriali o agricoli. Si tratta di fabbricati sconosciuti al catasto responsabili di un ammanco nelle casse dello Stato di 288.000 euro. Per il fisco, la conferma di queste rendite potrebbe generare un aumento del gettito di circa 589 milioni di euro.
La caccia alle case fantasma è stata condotta incrociando le mappe catastali con le immagini aeree messe a disposizione dall’Agea, l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura. In questo modo è stato possibile individuare quegli immobili presenti sul territorio ma non presenti nelle banche dati del catasto, oppure quegli immobili accatastati in maniera differente dalla realtà. In seguito è stata attribuita a questi fabbricati una rendita catastale provvisoria, come previsto dal decreto legge 78/2010, attraverso sopralluoghi esterni agli edifici non regolarmente registrati e prendendo come riferimento specifici parametri.
Dei 589 milioni di euro che lo Stato potrebbe incassare da questa complessa operazione di controllo, 444 milioni relativi all’Imu, 137 relativi all’Irpef e alla cedolare secca, e 7,5 relativi all’imposta di registro per i canoni d’affitto. Inoltre verranno specificati i criteri per la riscossione degli arretrati.
Con una durata di 7 anni, questa verrà considerata la più imponente azione di lotta all’evasione degli ultimi 10 anni. Ora che sono stati smascherati gli evasori, il Governo dovrà impegnarsi a riscuotere i dovuti pagamenti, compito non sempre facile dato che molti di questi fabbricati sono abusivi o in stato di abbandono.