Nel 2014 le imposte sulla casa hanno subito uno stravolgimento: l’Imu, confermata per le seconde abitazioni, è stata abolita sulla prima casa ma è stata introdotta la Tasi, mentre la vecchia Tares è stata sostituita dalla Tari, la nuova tassa sui rifiuti. Tutte imposte che vanno a formare la Iuc: Imposta Unica Comunale.
Dopo il salasso di fine giugno, che per i Comuni che hanno deliberato le aliquote in tempo, è stato il momento in cui si sono concentrate le scadenze di pagamento delle prime rate Imu e Tasi, nei Comuni che hanno optato per il pagamento in 4 rate della tassa sui rifiuti, ora è il turno della seconda rata Tari, che andrà in scadenza il 31 luglio. Rispetto alla vecchia Tares, la Tari in alcune città vedrà un aumento del 15-20%, ma è difficile fare previsioni sugli importi perchè la tariffa, le categorie di attività di produzione di rifiuti ordinari e speciali, le eventuali detrazioni ed esenzioni per Isee e le percentuali di detrazione restano a discrezione delle singole Amministrazioni comunali.
Ricordiamo che la Tari deve essere pagata interamente da chi produce i rifiuti, quindi da chi occupa a qualsiasi titolo l’immobile. Solo nel caso in cui il periodo di occupazione dell’immobile da parte del detentore non superi i 6 mesi nel corso dello stesso anno solare, la tassa sui rifiuti dovrà essere versata dal proprietario. Le superfici produttrici di rifiuti speciali e le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili, non operative, insieme alle aree comuni condominiali che non appartengono o che non vengono occupate in via esclusiva risultano esenti dalla tassa sui rifiuti.
La nuova imposta sui rifiuti viene calcolata in base alla superficie calpestabile delle unità immobiliari iscritte nel catasto e in base al numero di persone che vi risiedono. Inoltre, per la determinazione dell’imposta, possono essere applicati dei coefficienti comunali superiori o inferiori del 50% rispetto al metodo normalizzato.
Ogni Comune deve dare la possibilità ai cittadini di pagare la Tari almeno in due rate semestrali, ma può anche optare per una maggiore rateizzazione. I contribuenti hanno anche la possibilità di pagare in un’unica soluzione entro il 16 giugno di ogni anno. Nei Comuni che hanno scelto il pagamento in 4 rate, la prima rata è stata versata il 16 giugno, la seconda sarà il 31 luglio, la terza il 30 settembre e l’ultima il 30 novembre. Con l’ultima scadenza avverrà il conguaglio, dato che gli importi dei precedenti acconti sono stati calcolati sulla base delle tariffe vigenti ai fini Tares 2013, oltre al tributo provinciale, mentre per l’ultima rata il calcolo andrà fatto sulla base dell’importo annuo dovuto a titolo di Tari 2014. In pratica, per ottenere l’importo del saldo si dovranno sottrarre le rate versate in acconto dalle tariffe definitive stabilite dalla specifica delibera.