Triste primato per le tasche dei cittadini: l’Italia si guadagna il primo posto in Europa e tra i paesi membri dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, OCSE, per l’eccessiva tassazione sulla casa. La pressione fiscale nel nostro Paese è al 2,2% rispetto alla media OCSE dell’1,27%. A rivelarlo è lo studio condotto per Confedilizia dal professore emerito di Scienza delle Finanze dell’Università di Roma La Sapienza.
Già nel 2011, la media di imposte immobiliari dirette ed indirette del nostro Paese risultava superiore di 0,17 punti sul PIL e di 0,18 punti sul reddito disponibile netto rispetto alla media OCSE, mentre superava la media UE di 0,30 punti sul PIL e di 0,50 punti sul reddito disponibile, facendo un confronto con l’Eurozona, invece, l’Italia era superiore rispettivamente di 0,25 e 0,29 punti.
Nonostante un lieve scarto positivo, i dati erano circa in linea con quelli del panorama internazionale. In seguito alla manovra Monti del 2012 la pressione fiscale sulla casa è aumentata esponenzialmente arrivando al 2,2% sul PIL e al 2,75% sul reddito disponibile, contro una media OCSE rispettivamente dell’1,27% e del 1,59%, il divario va accentuandosi paragonando i dati con la media UE dell’1,15% e dell’1,40% e con quelli dell’Eurozona del’1,13% e dell’1,40%.
Da quanto dichiarato dal premier Renzi, nel 2015 la tassazione sulla casa subirà una nuova rivoluzione. Quest’anno Tasi Imu Tari, che insieme costituiscono la Iuc, Imposta Unica Comunale, hanno comportato non poche complicazioni, per non parlare della scarsa chiarezza e trasparenza che ha dato la sensazione ai cittadini di pagare troppo senza comprenderne il reale motivo.
L’eccessiva pressione fiscale sulla casa, che sicuramente ha ostacolato la tanto attesa ripresa del mercato immobiliare, necessita radicali cambiamenti. Come ha dichiarato il Premier Renzi: “A partire dal 2015 ci sarà un’unica tassa, secca, chiara nei Comuni per case, strade, asili, giardini e servizi”. Sembrerebbe un cambio di direzione per risolvere l’attuale situazione confusionaria apprezzato da Confedilizia, come traspare dal commento del presidente Corrado Sforza Fogliani: “L’annuncio di Renzi sul ricompattamento dell’Imu e della Tasi viene incontro ad esigenze più volte rappresentate anche al precedente Governo, in questo caso inutilmente”.
Prosegue il presidente di Confedilizia: “Ringraziamo quindi il Premier per quanto da lui prospettato sottolineando peraltro che si impone un recupero del concetto del beneficio dei servizi già sostenuto dall’Alta Commissione di studio sul federalismo fiscale. Nell’immediato torniamo peraltro a sottolineare che è indispensabile un’operazione fiducia che, imperniata su un segnale di diminuzione delle attuali smodate rendite catastali, avrebbe effetti psicologici decisivi a costi limitati, in assoluto e soprattutto rispetto ai risultati che si conseguirebbero”.