La Legge di Stabilità approvata dal Consiglio dei Ministri ha definito i dettagli della nuova imposta, la TRISE che rivoluzionerà la tassazione sulla casa. Questo nuovo tributo sui servizi comunali sarà composto dalla Tari che riguarda il servizio di gestione dei rifiuti e dalla Tasi che riguarda i servizi indivisibili, vale a dire la sicurezza pubblica, la tutela del patrimonio artistico e culturale, i servizi di protezione civile, la manutenzione stradale, del verde e dell’illuminazione pubblica, il servizio di tutela degli edifici, e i servizi cimiteriali.
Il presupposto impositivo previsto dalla Legge di Stabilità è “il possesso, l’occupazione o la detenzione di qualsiasi titolo”, quindi la nuova tassa verrà pagata non solo dai proprietari ma anche dagli inquilini, tranne quelli stagionali, che usufruiscono dei servizi comunali. Nel caso di affitti stagionali, quindi non superiori ai 6 mesi, il pagamento dell’imposta spetterà solamente al proprietario dell’immobile.
L’importo della Tari sarà calcolato sull’80% della superficie catastale degli immobili e il pagamento spetterà agli occupanti dell’abitazione, anche se inquilini, secondo la logica che chi produce rifiuti paga. Nelle zone in cui non viene effettuata la raccolta della spazzatura è previsto uno sconto del 60%, nel caso in cui, invece, il servizio sia stato interrotto per motivi sindacali o per impedimenti organizzativi imprevedibili, l’imposta verrà scontata dell’80%. Possibili sconti anche per i single, le case al mare, e le case di chi lavora all’estero.
Per quanto riguarda la Tasi, la base imponibile sarà quella dell’Imu e sarà calcolata in base ad un’aliquota decisa dai singoli Comuni che partirà dall’1 per mille, o dall’importo di 1 euro per metro quadro della casa, e sarà pagata in parte dall’inquilino, fra il 10 e il 30% dell’ammontare complessivo della Tasi, e il restante importo dal proprietario, che anche se non utilizza direttamente i servizi, questi vanno comunque ad aumentare il valore del suo immobile. I Comuni potranno azzerare o maggiorare l’aliquota a loro discrezione, ma in ogni caso non verrà superata l’aliquota massima dell’attuale Imu maggiorata dell’1 per mille.
Per il pagamento sono state fissate dal Governo 4 rate con scadenza al 16 gennaio, al 16 aprile, al 16 luglio e al 16 ottobre 2014, oppure il pagamento in un’unica soluziona al 16 giugno, ma i Comuni avranno la facoltà di modificare le scadenze di pagamento.
L’Imu non verrà pagata per la prima casa, almeno che non si tratti di immobili di lusso, ma questo non significa che gli italiani pagheranno meno tasse rispetto all’anno scorso. Infatti, secondo le stime della Cgia di Mestre, gli italiani che possiedono la prima casa, con la TRISE pagheranno di più rispetto al 2013, anno in cui l’imposta sulla prima casa non è stata pagata, ma comunque pagheranno meno rispetto al 2012, anno di introduzione dell’Imu.